Tante sono le domande che nascono dalla curiosità di sapere com’è fatto il cosmo e spesso ci si trova sopraffatti da formuloni matematici e teorie fisiche complicate che allontanano dall’idea di approfondire, lasciando idee confuse e tanti dubbi.
Il libro “Alla scoperta di una Passione chiamata Astronomia” del collettivo Passione Astronomia (Cairo editore, 2022) si propone di fornire un quadro chiaro e ampio sullo status attuale delle conoscenze astronomiche. Il libro è infatti diviso in cinque parti, per cercare di condensare anni di sviluppo in una narrazione completa e scorrevole.
Ad aprire le danze è Pasquale D’Anna, che in breve racconta il passato della ricerca astronomica, dalle antiche popolazioni cinesi, indiane e greche, ancora convinte della correlazione tra moti celesti e religione, passando da grandi pensatori come Galileo e Newton e arrivando all’avvento della spettrografia. La nostra storia infatti è piena di passi indietro, le ipotesi nel tempo si sono evolute più volte insieme alla cultura e agli strumenti dell’epoca. «Se tutto quello che conosciamo oggi ci sembra scontato è perché le menti più brillanti di ogni generazione hanno portato lavoro di ricerca tanto complesso che si fatica persino a immaginare come sia stato possibile per loro scoprire e dimostrare quello che oggi diamo per scontato», scrive lo stesso.
Si procede poi con un’analisi della vita delle stelle e l’origine degli elementi. In questa parte Umberto Battino spiega come, in base alla loro massa, le stelle nascono e si evolvono, descrivendo i processi interni che portano a fenomeni spettacolari quali supernove e buchi neri. Lo scrittore inoltre fornisce svariati esempi, correlando stelle in fase evolutiva giovane con stelle più vecchie. Qui fa notare le grandi differenze che le caratterizzano e le rendono diverse, persino a occhio nudo, che pensandoci era l’unico strumento a disposizione delle civiltà antiche, nonché un grande limite per gli astronomi del tempo. La svolta più importante infatti fu quella dell’introduzione dei telescopi, di cui ci parla Daniele Gasparri, che espone la storia tortuosa dei telescopi ottici e di come, grazie a essi, l’astronomia sia diventata quel che è oggi.
Per gli appassionati dell’esplorazione spaziale, nel quarto capitolo Livio Bordignon fornisce una narrazione completa e dettagliata a partire dalla famosa corsa allo spazio della seconda metà del ‘900. Spiega tutti i problemi tecnici che hanno caratterizzato questo grande momento della storia e come il tutto sia stato possibile, aprendo e analizzando una delle questioni più d’interesse negli ultimi anni, come andare su Marte.
Sul filo di Bordignon, Tommaso Nicolò, nell’ultima parte del libro, ci parla di vita in ambienti estremi, spiegando come molti organismi, chiamati “estremofili”, siano capaci di vivere in condizioni molto avverse per gli esseri umani e di come, in conseguenza, la vita su altri pianeti non sia impossibile. Ci parla quindi di astrobiologia ed esopianeti, sottolineando le innumerevoli qualità che un pianeta deve avere per definirsi abitabile.
Questo libro è sicuramente ricco di informazioni e cattura facilmente il lettore grazie alla passione e alla semplicità con la quale gli autori si propongono di spiegare fenomeni così complessi. Come scrive Ylenia Tartaglione nell’introduzione del libro: «Se i tuoi occhi hanno smesso già da tempo di guardare l’universo per come appare in superficie, e le domande che affollano la tua mente sono diventate troppe, mi duole comunicarti che sei ormai spacciato. Non ti resta, allora, altro da fare se non seguire il concatenarsi delle parole che questi cinque, straordinari ragazzi, hanno intrecciato per te».