Tutto inizia con un ritardo. Un ritardo di pochi secondi sulla tabella di marcia. Una tensione che non sale. Una pressione che non cambia. Una temperatura che non scende. Un bit di telemetria che doveva diventare uno e invece eccolo lì, sullo schermo, davanti agli occhi sempre più allarmati di decine d’ingegneri e scienziati, ancora inchiodato su quel dannato zero. Ingegneri e scienziati come te, che su quel bit si giocano il senso degli ultimi dieci, quindici anni di lavoro. Ancora non ne sai il motivo, forse lo scoprirai fra mesi, forse mai. Sai solo che lì a pochi metri, fuori dalla sala di controllo, stampa e tv ti stanno aspettando. E l’ultima cosa al mondo che avresti voglia di fare è aprire quella porta, con il cerchio di luci e microfoni che ti si stringe attorno, per annunciare: abbiamo un problema. Un problema a centinaia di milioni di km dalla Terra.
È di situazioni come queste che parla Houston, un podcast di Media Inaf ideato e realizzato da Valentina Guglielmo. Un podcast sui momenti difficili, le crisi e i fallimenti delle missioni spaziali – in particolare quelle per la ricerca scientifica. Se per una testata giornalistica raccontare le cose che non sono andate come si sarebbe voluto è normale, per noi che siamo la testata dell’Inaf – un ente di ricerca dedicato all’astrofisica – è un po’ più complesso: già molti hanno dubbi sull’utilità delle nostre ricerche, se poi mettiamo pure in risalto quelle finite male… Un timore comprensibile. Solo che la scienza funziona così. Non è l’inanellare un successo dietro l’altro, anzi: è il faticoso susseguirsi d’imprevisti da affrontare, problemi da risolvere – spesso improvvisando – e delusioni da superare. E l’esplorazione spaziale lo è all’ennesima potenza. Ultima frontiera sull’ignoto, scelta non perché facile ma perché difficile, portando la tecnologia ai limiti e oltre: l’errore e il malfunzionamento sono inevitabilmente dietro l’angolo. È dunque così che vogliamo raccontarla – con tutte le sue incertezze, difficoltà, disfatte ed emozioni. Ed è così che la racconta Houston.
«Non mi ero mai avvicinata al mondo dell’esplorazione spaziale dal punto di vista ingegneristico. Non avevo mai visto una sala controllo, e non mi ero mai spinta oltre l’utilizzo di un telescopio per fini scientifici. Houston mi ha aperto un mondo», dice Valentina Guglielmo, redattrice di Media Inaf e già autrice di un altro podcast, Come se ci fosse un domani. «A guidarmi, passo dopo passo, fra le pagine dei suoi libri prima e per i corridoi e gli uffici del centro di controllo a Darmstadt poi, Paolo Ferri, senza il quale questo podcast non sarebbe potuto esistere. Spero che queste storie appassionino chi le ascolta così come hanno appassionato me, per la complessità delle sfide che raccontano e l’umanità delle reazioni che le colorano. L’esplorazione spaziale è eleganza, armonia, complessità e imprevisto: grazie a Davide Coero Borga per averli saputi mettere tutti, dentro al logo di Houston».
Da oggi Houston lo potete ascoltare su Apple Podcast, su Spotify e su YouTube, oltre che sul nuovo sito di Media Inaf dedicato ai podcast. Per invogliarvi a seguirlo e a sottoscriverlo, non ci siamo limitati a un antipasto, vi proponiamo da subito un’abbuffata di cinque episodi: Beagle 2, Schiaparelli, i fallimenti marziani della Nasa di fine anni Novanta, Rosetta e Philae. Poi, da luglio, un nuovo episodio ogni mese. Ascoltateli, condivideteli, fateci sapere cosa ne pensate.
Per ascoltare gli episodi già pubblicati: