UNDICI BORSE DI STUDIO DELL’AGENZIA SPAZIALE EUROPEA

Giovani promesse spaziali crescono

Sono undici le borse di studio assegnate dall'Agenzia spaziale europea per finanziare i progetti scientifici di altrettanti borsisti, che potranno sviluppare le loro attività di ricerca in campo spaziale in modo indipendente in una delle sedi Esa per tre anni. Tra gli undici borsisti 2024, quattro sono italiani: Matilde Signorini, Lorenzo Speri, Domenico Trotta e Alice Borghese

     10/06/2024

Gli undici vincitori della borsa di studio Esa 2024: Alice Borghese, Louise Breuval, Sam Fayolle, Jack M. Jenkins, Eva Laplace, David O’Ryan, Erwan Quintin, Matilde Signorini, Lorenzo Speri, Domenico Trotta, and Bert Vander Meulen. Crediti: Esa.

Undici giovani promesse della ricerca spaziale sono state selezionate dall’Agenzia spaziale europea (Esa), che finanzierà altrettanti progetti scientifici grazie a un bando annuale che permette a giovani ricercatori e ricercatrici agli esordi della loro carriera di sviluppare le proprie attività di ricerca in campo spaziale in modo indipendente.

Con queste borse di studio l’Esa offre l’opportunità unica di trascorrere un periodo di tre anni presso una delle sue tre sedi – lo European Space Astronomy Centre (Esac) a Madrid, in Spagna, lo European Space Research and Technology Centre (Estec) a Noordwijk, nei Paesi Bassi, o lo Space Telescope Science Institute (Stsci) a Baltimore, nel Maryland (Usa) – per sviluppare ricerche scientifiche avanzate nel contesto di una delle missioni spaziali europee.

L’attività di ricerca degli undici vincitori dell’edizione 2024 spazierà su un’ampia gamma di argomenti nei campi della fisica solare, delle scienze planetarie, dell’astrofisica e della fisica fondamentale. Tra le sfide scientifiche previste: modellare buchi neri in collisione, studiare l’orbita e l’interno di Io, la luna galileiana più interna di Giove, misurare il tasso di espansione dell’universo e cercare di capire meglio i processi alla base delle protuberanze solari.

Alice Borghese (in alto) e Matilde Signorini (in basso). Fonte: Esa

Tra gli undici borsisti 2024, ben quattro rappresentano l’Italia: Alice Borghese, Matilde Signorini, Lorenzo Speri e Domenico Trotta.

«Non pensavo proprio di vincere questa prestigiosa fellowship. Una mia cara amica mi ha consigliato di partecipare, lei ci credeva più di me…», dice Alice Borghese dell’Inaf di Roma, già vincitrice del Premio L’Oréal e Unesco 2023. Con il suo progetto “Unifying the neutron star zoo” vorrebbe contribuire a sviluppare una teoria che possa unificare tutte le numerose classi di stelle di neutroni isolate, affrontando la loro diversità da un punto di vista osservativo. «Le diverse caratteristiche delle stelle di neutroni isolate hanno spinto noi astrofisici a classificarle in diversi gruppi. È  proprio come quando facciamo una passeggiata allo zoo e ammiriamo le diverse specie di animali», conclude Borghese.

L’idea di studiare nel dettaglio la connessione tra il disco di accrescimento e la corona X nei nuclei galattici attivi è di Matilde Signorini dell’Università Roma Tre, con il progetto “X-rays to uncover the mysteries of Agn”.

«Cosa ho pensato quando ho vinto? Ero contentissima!», racconta Signorini, che ha appena ricevuto anche un riconoscimento dalla Sait. «Sono felice perché con questa fellowship avrò modo di sviluppare il mio progetto di ricerca in autonomia, ma allo stesso tempo facendo parte di un contesto super stimolante e in contatto con persone che lavorano alle missioni spaziali più importanti del presente e del futuro, per l’astronomia X e non solo».

Lorenzo Speri (in alto) e Domenico Trotta (in basso). Fonte: Esa

Le onde gravitazionali sono al centro degli interessi scientifici di Lorenzo Speri, del Max Planck Institute for Gravitational Physics di Potsdam (Germania). Il suo progetto – “Preparation to deliver the scientific potential of Lisa” – si concentrerà sullo sviluppo di modelli e algoritmi per analizzare le onde gravitazionali della futura missione Lisa (Laser Interferometer Space Antenna).

«Ora mi aspetta un periodo molto emozionante e impegnativo all’Esa, dove avrò l’opportunità di contribuire in modo significativo alla preparazione della missione», Lorenzo Speri. «Questo riconoscimento rappresenta per me un’importante conferma del valore del mio lavoro e un’opportunità unica per crescere professionalmente e contribuire significativamente a questo campo della ricerca».

Domenico Trotta dell’Imperial College London, già noto ai lettori di Media Inaf, studierà invece gli shock che si propagano nel Sistema solare come conseguenza di fenomeni dell’attività del Sole con il progetto Pesto (Particle energization and transport using modern spacecraft missions).

«Metterò in evidenza i meccanismi di produzione delle particelle energetiche che tanto mi appassionano. Conto di sfruttare al massimo le potenzialità della sonda Solar Orbiter, che misura tali particelle con livelli di risoluzione senza precedenti e in regioni poco esplorate», dice Trotta. «Quando ho saputo il risultato, dopo un transiente di soddisfazione per il duro lavoro fatto, sono stato colpito dalla grande eccitazione di vedere il mio primo progetto finanziato».

Le borse di ricerca in scienze spaziali vengono aperti dall’Esa ogni anno. Per chi volesse candidarsi, il prossimo bando è previsto ad agosto 2024.