Necessari ai telescopi spaziali per effettuare correttamente le manovre di puntamento, quanto a fragilità e sensibilità all’usura i giroscopi sono le anche e i menischi dei satelliti: man mano che gli anni passano, sono i primi a subire acciacchi. Per questo si tende a metterne in quantità ridondante e, quando è possibile, si prova anche a sostituirli: nel caso di Hubble è avvenuto durante l’ultima servicing mission, quella del 2009, alla veneranda età di 19 anni, quando i suoi sei giroscopi originali vennero rimpiazzati con altri sei nuovi fiammanti.
Ora però, trascorsi parecchi altri anni, anche le “protesi” hanno iniziato a mostrare segni di cedimento. Già da tempo i tre giroscopi di riserva avevano dato forfait, lasciando il telescopio sin dal 2018 senza più ridondanza. Dallo scorso novembre, però, anche uno dei tre giroscopi superstiti ha iniziato a non funzionare correttamente, indicando erroneamente valori di saturazione e costringendo più volte Hubble a entrare in safe mode – l’ultima volta il 24 maggio – e dunque a sospendere le operazioni scientifiche.
Accertato che i tentativi di ripristinarne il corretto funzionamento tramite una serie di reset dell’elettronica hanno un effetto solo temporaneo, la Nasa ha alla fine preso una decisione drastica: rinunciare alla modalità di funzionamento standard – quella con tre giroscopi – e riprendere le osservazioni scientifiche nel cosiddetto one-gyro mode. Vale a dire, avvalendosi di un giroscopio soltanto, così da poter tenere l’unico altro ancora funzionante come riserva.
NASA’s Hubble Space Telescope entered safe mode May 24 due to an ongoing gyroscope issue, temporarily suspending science operations.
Hubble’s instruments are stable, and the telescope is in good health: https://t.co/LXyup3VqKh pic.twitter.com/2Xyi2A2WjD
— Hubble (@NASAHubble) May 31, 2024
È una modalità già ampiamente pianificata e sperimentata su numerosi satelliti, nel 2008 anche sullo stesso Hubble, senza particolare impatto sulle osservazioni, questa a singolo giroscopio. Certo qualche conseguenza ci sarà: proprio come accade anche a noi umani raggiunta un’età importante, Hubble dovrà rassegnarsi a muoversi un po’ più lentamente. Non potrà permettersi gli scatti d’un tempo, né d’inseguire con lo sguardo oggetti molto veloci, in particolare quelli più vicini dell’orbita di Marte – eventualità peraltro che si presenta raramente. Ma tutto il resto potrà tranquillamente continuare a farlo, garantisce la Nasa. Insomma, sarà un “anziano attivo”, e le osservazioni scientifiche dovrebbero riprendere a breve.
E a proposito di anziani in perfetta forma, è di ieri la notizia che la sonda Voyager 1, superati i contrattempi degli ultimi mesi, ha ripreso a funzionare pienamente: tutt’e quattro gli strumenti di bordo stanno inviando verso la Terra – distante dalla sonda Nasa 24 miliardi di km – pacchetti di dati corretti e comprensibili. Non accadeva dallo scorso novembre.