L’Oréal Italia ha annunciato oggi le sei vincitrici della ventiduesima edizione italiana del premio Young Talents Italia bandito da L’Oréal Italia Unesco per le donne e la scienza. La gara è stata durissima: la giuria ha selezionato fra ben 260 candidature le sei ricercatrici più meritevoli per i loro progetti, e tra queste c’è anche la trentenne Giada Peron dell’Istituto nazionale di astrofisica. Durante la cerimonia, avvenuta oggi pomeriggio a Milano, sono intervenute anche la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella con un messaggio video.
Dal 2002, ogni anno il programma “L’Oréal Italia per le Donne e la Scienza” ha supportato sei giovani scienziate con altrettante borse di studio del valore di ventimila euro per promuovere concretamente il progresso scientifico e l’empowerment femminile.
«Questo premio è una conferma ma anche una responsabilità che mi rende felice e orgogliosa di quello che ho fatto fino a qui, ma che mi spinge anche a fare sempre meglio», dice soddisfatta Peron a Media Inaf. «Spero che la mia storia sia un esempio per le nuove generazioni a perseguire le loro passioni e i loro talenti, facendosi spingere sempre e solo dalla propria determinazione».
Giada Peron, ricercatrice all’Inaf di Arcetri con una Inaf Astrophysics Fellowship (Iaf), è specializzata nell’astrofisica delle alte energie e in particolare la sua ricerca si concentra sull’osservazione in banda gamma di oggetti galattici come i resti di supernova, le nubi molecolari e gli ammassi stellari. Si è aggiudicata il Premio L’Oréal con un progetto sul contributo degli ammassi stellari ai raggi cosmici galattici.
«Se per molto tempo si è pensato che i resti di supernova fossero sufficienti a spiegare le quantità osservate di raggi cosmici, di recente abbiamo visto che, sia dal punto di vista energetico che dal punto di vista chimico, i resti di supernova non bastano ed è quindi necessaria una seconda componente di origine diversa», spiega Peron. «Gli ammassi stellari potrebbero essere la chiave per spiegare le anomalie che osserviamo ma servono conferme dal punto di vista sperimentale. Il mio progetto ha proprio lo scopo di quantificare usando misure da satellite (Fermi-Lat) e da terra (con i futuri Astri-MiniArray e Ctao) quant’è la frazione di raggi cosmici che si riescono ad accelerare negli ammassi di giovani stelle».
«Da anni grazie alla Fondazione L’Oréal sosteniamo le donne e ne favoriamo l’empowerment con diverse iniziative affinché possano dare forma al proprio futuro e fare la differenza all’interno della società», commenta Ninell Sobiecka, presidente e amministratrice delegata di L’Oréal Italia. «Sono molto felice oggi di premiare queste sei giovani e brillanti ricercatrici italiane che potranno, grazie a questo riconoscimento, non solo portare avanti i loro ambiziosi progetti contribuendo al progresso scientifico del nostro Paese ma essere anche di esempio per altrettante future scienziate spronandole a intraprendere carriere in ambito Stem, perché mai come adesso crediamo che il mondo ha bisogno della scienza e la scienza ha bisogno delle donne». Le altre cinque ricercatrici premiate sono la neurobiologa Bernadette Basilico, l’ecologa Veronica Nava, le fisiche Federica Fabbri e Chiara Trovatello e l’ingegnere biomedico Anna Corti.
Da quest’anno, in accordo con la giuria – composta da voci esperte del panorama scientifico italiano e presieduta da Lucia Votano dell’Istituto nazionale di fisica nucleare – le borse di studio sono diventate veri e propri premi, per coinvolgere un numero più ampio di ricercatrici e per avere una maggiore compatibilità con altre borse di studio che le candidate potrebbero vincere. Un’apertura che vuole dare ancora una volta un segnale forte: un supporto concreto per giovani ricercatrici che potranno portare avanti la propria attività di ricerca e il proprio progetto di studio in Italia.
Guarda su MediaInaf Tv il servizio video realizzato da L’Oréal-Unesco:
Correzione del 18/06/2024: Giada Peron non è assegnista di ricerca, come inizialmente scritto, bensì titolare di una Inaf Astrophysics Fellowship.