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Matisse si aggiorna verso la geologia planetaria

Arriva un importante aggiornamento del webtool scientifico di Asi-Ssdc dedicato all’analisi dei dati di esplorazione planetaria Matisse. Al momento il tool fornisce l’accesso a dati relativi a Mercurio, Venere, Marte, Cerere, Vesta e Didymos, permettendo ai ricercatori di condurre analisi comparative e di approfondire la comprensione dei processi che caratterizzano i diversi mondi esplorati

     02/07/2024

Screenshot dell’interfaccia di Matisse con la superficie di Mercurio. Crediti: Ssdc/Inaf-Oar/UniPv

È stato recentemente pubblicato sulla rivista Astronomy & Computing un nuovo articolo, a primo nome di Veronica Camplone (Ssdc/Inaf-Oar/UniPv), relativo a un importante aggiornamento del webtool scientifico di Asi-Ssdc dedicato all’analisi dei dati di esplorazione planetaria Matisse (Multi-purpose Advanced Tool for Instruments for the Solar System Exploration).

Matisse, nato nel 2013, permette di effettuare la ricerca e la visualizzazione del dato (anche proiettato sulla forma tridimensionale dell’oggetto studiato) utilizzando solo un comune web browser, quindi senza necessità di installare software aggiuntivo. Questo tool è in costante sviluppo grazie anche a nuove collaborazioni che vanno instaurandosi tra Ssdc e diversi gruppi di ricerca, sia italiani che internazionali, e al momento fornisce l’accesso a dati relativi a Mercurio, Venere, Marte, Cerere, Vesta e Didymos, permettendo ai ricercatori di condurre analisi comparative e di approfondire la comprensione dei processi che caratterizzano i diversi mondi esplorati.

L’articolo in questione illustra la recente aggiunta di una funzionalità particolare sul tool, ovvero la possibilità di effettuare ricerche nei dati basandosi non solo sulle classiche informazioni geografiche o temporali, ma anche su informazioni semantiche di più alto livello, contenute nelle carte geologiche. Tale aggiornamento è stato l’argomento principale del dottorato della stessa Camplone.

La ricercatrice Veronica Camplone (Ssdc/Inaf-Oar/UniPv)

In particolare in questo articolo, la possibilità di effettuare ricerche selezionando i dati di Mercurio acquisiti dalla camera Mdis a bordo della sonda Nasa Messenger ha permesso di concentrarsi su crateri con central pit, utilizzando esclusivamente Matisse, senza dover incrociare in maniera complessa dati provenienti da diverse fonti. «Una delle sfide più significative nel portare a termine quest’aggiornamento è stata la necessità di trasformare carte geologiche complesse e diverse in informazioni omogeneizzate secondo standard internazionali per la preservazione dei dati, come il Virtual Observatory», dichiara Camplone. «Questo lavoro mi ha fatto comprendere l’importanza della corretta gestione dei dati e come questa possa essere migliorata attraverso innovazioni tecnologiche, rendendo la ricerca scientifica più agile e incisiva».

Secondo Angelo Zinzi, responsabile Asi per l’accordo Asi-Inaf per Ssdc, e coordinatore del gruppo di esplorazione del Sistema solare dello stesso Ssdc, in futuro l’obiettivo è quello di espandere questa funzionalità anche ad altri corpi del Sistema solare, a partire dalla Luna, obiettivo di estremo interesse in questo periodo anche per le future missioni Artemis, destinate a riportare umani sulla Luna.

Il lavoro comprenderà anche la standardizzazione e l’omogeneizzazione di carte geologiche prodotte da autori diversi, così da rendere ancora più semplice il loro confronto e la ricerca di dati di interesse.

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