Lo scorso 30 giugno c’è stata la decima edizione dell’Asteroid Day e – per una pura coincidenza – in cielo erano ben osservabili gli asteroidi near-Earth 2011 UL21 e 2024 MK, rispettivamente di 2,5 chilometri e 150 metri di diametro, di cui vi avevamo parlato. Questi asteroidi erano molto luminosi perché vicini alla Terra: il 27 giugno 2011 UL21 è arrivato a 6,6 milioni di chilometri (mag +11), mentre il 29 giugno 2024 MK era a soli 295mila chilometri (mag +8,5).
Quando gli asteroidi near-Earth passano così vicino a noi si tratta di una buona occasione per caratterizzarli dal punto di vista fisico: se sono troppo distanti – essendo di piccole dimensioni e molto scuri in superficie – diventano difficilmente osservabili anche con grandi telescopi.
Per fortuna, la notte del 30 giugno il cielo era perfettamente sereno e senza Luna e alla Stazione Astronomica di Loiano dell’Inaf di Bologna ne abbiamo approfittato per fare un “test asteroidale” con l’innovativo sistema di telescopi Tandem (Telescope Array eNabling DEbris Monitoring), concepito per il monitoraggio degli space debris in orbita bassa, ma utilizzabile anche sui corpi minori. Si tratta di un array di quattro telescopi da 35 centimetri di diametro ad ampio campo di vista: ogni Tandem è in grado di abbracciare un quadrato di 2° di lato in cielo. I telescopi sono alloggiati sulla montatura equatoriale del telescopio G. D. Cassini da 1,52 metri di diametro di cui condividono l’ascensione retta, ma non la declinazione che è indipendente.
La sessione osservativa è iniziata con largo anticipo con l’apertura della cupola per permettere la climatizzazione dei telescopi e la ripresa dei flat field necessari, insieme ai dark frame, per la calibrazione delle immagini catturate dalle quattro camere Cmos di Tandem.
Il primo target è stato 2011 UL21, ancora alto sull’orizzonte ovest. L’asteroide era già in fase di allontanamento, ma ancora brillante di mag +12 e con una velocità angolare moderata di 23 secondi d’arco al minuto. Una posa della durata di 120 secondi è stata sufficiente per metterne in evidenza “la strisciata” dovuta al moto proprio dell’asteroide in cielo. Numerose pose più brevi e con diversi filtri sono state fatte per ottenere l’astrometria e gli indici di colore.
In attesa che 2024 MK fosse abbastanza alto sull’orizzonte est, i Tandem sono stati puntati su un anonimo asteroide che ha fatto parlare molto di sè in questi giorni: (20014) Annalisa. L’asteroide, un main belt di magnitudine +18,3 con un diametro di 4,5 chilometri, è stato immortalato con Tandem quando era a una distanza di circa 300 milioni di chilometri dalla Terra. Va detto che il nome all’asteroide non è stato assegnato dalla Nasa (come è stato riportato su alcune testate), ma è arrivata una proposta di dedica al Working Group Small Bodies Nomenclature della Iau (International Astronomical Union) che l’ha accettata assegnando il nome all’asteroide (20014) 1991 RM29 e pubblicandola ufficialmente nel Bulletin, Vol.4, n.7 del 2024. Il proponente è stato il Delegato alla Cultura del Comune di Rosarno, Antonino Brosio, come si legge dal comunicato apparso oggi sui social.
Nella seconda parte della notte, quindi all’alba del 1 luglio, anche l’asteroide 2024 MK è arrivato alla portata di Tandem. Essendo molto più piccolo di 2011 UL21 e in rapido allontanamento, questo Nea era già di magnitudine +14,5, ma ancora nel range d’azione del sistema ed è bastata una posa di pochi minuti per catturarne la strisciata. A differenza di 2011 UL21, qui la striscia si mostra progressivamente più debole: la causa è la rapida rotazione dell’asteroide attorno al proprio asse, abbinata alla forma allungata, che ne provoca un cambiamento repentino di luminosità. Per conoscere il valore esatto del periodo bisognerà analizzare con calma le immagini riprese, ma sembra dell’ordine di 15-30 minuti.
Se confermato, questo valore indicherebbe che 2024 MK è un oggetto con una struttura monolitica e non un rubble pile come Dimorphos (che ha dimensioni simili), altrimenti la rapida rotazione ne provocherebbe la disgregazione nei blocchi componenti. D’altra parte si tratta di un asteroide di dimensioni modeste (ma pur sempre con una massa circa 30 volte superiore all’asteroide responsabile della catastrofe di Tunguska) e una struttura monolitica è possibile. La sessione si è chiusa all’approssimarsi dell’alba, con uno spicchio di Luna sull’orizzonte est: grazie Tandem per questa notte ricca di emozioni.