CON UNA VISITA ALLA STAZIONE OSSERVATIVA DI CIMA EKAR

Stage ad Asiago per 13 giovanissimi astronomi

Si è conclusa sabato 3 agosto all’Osservatorio astrofisico di Asiago la settimana di stage dedicata ai tredici partecipanti junior dei Campionati italiani di astronomia che hanno disputato la finale nazionale senza però essere stati ammessi alla fase successiva. Un’occasione per sperimentare in prima persona – con lezioni, laboratori, esercizi e telescopi – la vita degli astronomi

     05/08/2024

In piedi da sinistra: Riccardo Di Cicco, Mattia Bertocchi, Isabel Manaigo, Andrea Mineo, Lorenzo Contrisciani, Sofia Spiga, Davide Barberi. Davanti: Claudio Nicolai, Francesco Tropenscovino, Marco Rosiello, Asia Lo Presti, Alessandro Di Giovanni, Sebastiano Cristallo, Alessandro Fabi. Crediti: Marco Citossi

Tredici ragazzi appassionati di astronomia hanno appena terminato uno stage di una settimana all’Osservatorio astrofisico di Asiago (VI), dal 29 luglio al 3 agosto, durante il quale hanno potuto sperimentare in prima persona – con lezioni, laboratori, esercizi e telescopi – la vita degli astronomi. Si tratta dei partecipanti junior dei Campionati italiani di astronomia che hanno disputato la finale nazionale – una competizione agguerritissima che tutti i partecipanti meriterebbero di vincere – ma non sono stati ammessi alla fase successiva. Chi non ce l’ha fatta è stato dunque invitato a uno stage estivo come premio e, soprattutto, come aiuto alla preparazione per la prossima edizione dei Campionati.

Durante lo stage sono stati affrontati diversi argomenti astronomici per esercizio, per approfondimento e anche un po’ per divertimento: la descrizione degli strumenti e dei programmi di ricerca della sede di Asiago, lezioni e laboratori di spettroscopia e fotometria, la storia della longitudine e della misura del tempo, un fantasioso quiz sull’utilizzo dell’astrolabio, esperimenti di ottica geometrica e una chiacchierata sull’aurora dello scorso dieci maggio e sull’inquinamento luminoso. Nel programma anche la caratterizzazione di un reticolo di diffrazione (di cui i ragazzi hanno calcolato il passo, ovvero la distanza tra le fenditure: 50 micron), la visita al telescopio Galileo (122 cm), l’utilizzo dei telescopi della sede del Pennar e di Ekar, la visione con successiva discussione dei film The Martian sulla colonizzazione di Marte e The first man sulla storia delle missioni Apollo.

Mercoledì mattina è arrivato il momento atteso da tutti: la visita ai telescopi Copernico (182 cm) e Schmidt (67/92 cm), dopo un’ora e mezza di salita per raggiungere a piedi la sede di cima Ekar. Entrare nella cupola del telescopio ottico più grande presente sul suolo italiano è sempre emozionante e alcuni ragazzi hanno ammesso che lo vorrebbero sul tetto di casa (meglio non dire ai genitori quanto pesa).

Il meteo è stato abbastanza clemente così, oltre alle serate osservative ai telescopi, un pomeriggio durante uno squarcio tra le nuvole i ragazzi hanno potuto mettere l’occhio all’oculare e osservare macchie solari e protuberanze sulla superficie del Sole. Le attività interessanti (e divertenti) non sono mancate: la classica serata pizza e gelato ad Asiago e poi l’orienteering astronomico a squadre “alla ricerca dello spettro perduto” – novità di quest’anno. Per aggiudicarsi l’ambito premio (prodotti tipici dell’Altopiano e gadget astronomici), i ragazzi hanno dovuto individuare nove indizi indicati sulla mappa, risolvere esercizi e riconoscere alcune costellazioni dell’emisfero australe per scoprire dove era nascosto lo spettro del Sole ripreso da Joseph von Fraunhofer nel 1814.

«La sede di Asiago», dice Lina Tomasella, coordinatrice della sede e responsabile dei telescopi di cima Ekar, «con i suoi tre telescopi operativi, le aule, le foresterie, il museo degli strumenti e il ricchissimo archivio storico delle lastre fotografiche rappresenta un eccezionale polo astronomico dove i ragazzi possono fare lezione e venire a stretto contatto con l’astronomia osservativa in una splendida cornice naturale. La sede ospita frequentemente scuole di astrofisica, Pcto e stage estivi per studenti grazie alla collaborazione tra l’Inaf e l’Università di Padova, che condividono spazi, telescopi e strumenti, offrendo ai ragazzi l’opportunità di stare giorno e notte in osservatorio e utilizzare i telescopi. Prendere dati in cielo ed elaborarli in prima persona non è cosa di tutti i giorni».  I ragazzi hanno alloggiato in tre grandi appartamenti presso la foresteria della sede del Pennar dell’Osservatorio, accompagnati da chi scrive e da Marco Citossi, dell’Inaf di Trieste, e aiutati per lo svolgimento delle attività da Daniele Spiga e Andrea Reguitti dell’Inaf di Brera.