Sono immagini che anticipano il futuro della radioastronomia a basse frequenze, quelle appena arrivate dall’Osservatorio Ska (Skao): mostrano la prima osservazione “a tutto cielo” (all-sky in inglese) di 24 ore effettuata con una singola stazione Ska-Low, un assaggio che conferma la straordinaria sensibilità di questo interferometro. Nel video condiviso ieri da Skao, che potete vedere qui sotto, la Via Lattea – la nostra galassia – attraversa il cielo notturno, a le più luminose sorgenti radio – come le galassie Centaurus A (Ngc 5128), Virgo A (M87) – sono visibili con estrema chiarezza. Il Sole è rilevabile durante il giorno, evidenziando la capacità del telescopio di catturare dettagli su scale temporali diverse.
Il telescopio Ska-Low sarà l’array a basse frequenze di Skao in Australia occidentale. Il progetto Ska, una volta terminato, sarà il più grande radiotelescopio al mondo, con antenne a bassa frequenza (50 MHz – 350 MHz) in Australia e antenne paraboliche a media frequenza (Ska-Mid) in Sudafrica.
«L’osservazione all-sky di 24 ore a 230 MHz che ha permesso la realizzazione del video sancisce il vero e proprio inizio della prima fase operativa del telescopio Ska-Low (Array Assembly 0.5)», commenta Giulia Macario, ricercatrice all’Inaf di Arcetri e membro del gruppo osservativo Inaf Aavs-Ska-Low. «L’impatto scientifico di queste immagini non ha precedenti, poiché rappresenta un’anteprima delle incredibili capacità di imaging di Ska-Low. La sensibilità della singola stazione già consente di osservare anche radio sorgenti meno brillanti delle famose sorgenti A-Team negli istanti in cui il piano galattico e il Sole sono sotto l’orizzonte. Quando il piano galattico transita (primi 15 secondi del video), la bassa risoluzione raggiungibile dalla stazione (circa 2×2 gradi) permette di apprezzare la spettacolare emissione radio diffusa in tutta la sua estensione, svelando anche dettagli come il North Polar Spur».
L’osservazione arriva dalle prime 256 di ben 131.072 antenne dalla curiosa forma ad “albero di Natale”, alte due metri, che una volta dispiegate tutte comporrann il radiotelescopio Inyarrimanha Ilgari Bundara, l’Osservatorio radioastronomico Murchison (di Csiro), nel paese della comunità Wajarri. Le antenne sono made in Italy, prodotte utilizzando il prototipo ideato e realizzato da Inaf in collaborazione con il Cnr-Ieiit e l’azienda italiana Sirio Antenne.
«Insieme al gruppo osservativo (che vede coinvolti gli osservatori Inaf di Arcetri e Ira di Bologna)», aggiunge Macario, «abbiamo lavorato dal 2019 alla validazione delle performance di sensibilità e polarizzazione delle stazioni prototipo di Ska-Low denominate Aperture Array Verification Systems (Aavs2 e Aavs3), tramite osservazioni di tutto il cielo del tutto analoghe a queste. Questo risultato si basa anche sulle attività svolte e l’esperienza maturata dal nostro team in collaborazione con Skao e Icrar-Cira a Curtin (Perth), ed è molto esaltante e significativo per me e per il tutto il gruppo».
Dopo anni di attesa, questa osservazione non solo mette in luce il potenziale di Ska-Low, ma offre anche uno sguardo affascinante su cosa potremo scoprire quando tutte le 512 stazioni Ska-Low saranno operative e osserveranno il cielo simultaneamente. Si prevede che questo sistema rivoluzionerà la nostra comprensione dell’universo, permettendo osservazioni senza precedenti sia di oggetti cosmici noti che di fenomeni ancora da scoprire. Un esempio? Ska-Low consentirà agli scienziati di testare le teorie di Einstein e di osservare il cosmo con dettagli senza precedenti.
«È incredibile vedere come con la prima vera e propria stazione di Ska-Low si raggiungano le performance attese: il coronamento degli sforzi di un grande team internazionale», conclude emozionata la ricercatrice.