È ORA IL MOMENTO DELLA PRODUZIONE E DEL COLLAUDO DELLO STRUMENTO

Esame superato per Micado, la fotocamera di Elt

La potente fotocamera ad alta risoluzione con ottica adattiva multipla per l’Extremely Large Telescope (Elt) dell’Eso ha superato con successo anche le ultime fasi della “final design review”, vale a dire la revisione finale del progetto. Una volta completato, lo strumento consentirà agli astronomi di produrre immagini dell’universo con una profondità senza precedenti

     03/09/2024

Vista 3D di Micado basata su un rendering ingegneristico, con due persone in scala. Lo strumento sarà alto sei metri e peserà non meno di venti tonnellate. Crediti: Eso/Consorzio Micado/L. Calçada

Micado (acronimo di Multi-AO Imaging Camera for Deep Observations), la potente fotocamera ad alta risoluzione per l’Extremely Large Telescope (Elt) dell’Eso, ha superato la Fdr (final design review), vale a dire la revisione finale del progetto, ponendo così un’importante pietra miliare sulla strada verso l’operatività, prevista per la fine di questo decennio. Una volta completata, Micado consentirà agli astronomi di scattare immagini dell’universo con una profondità senza precedenti.

Lo scopo dell’ultima parte della final design review, articolata in più fasi, è stato quello di concludere il processo di progettazione in corso da diversi anni. Di solito la produzione inizia solo dopo il superamento della final design review, ma in questo caso il via libera alla produzione di molti componenti e sottosistemi era già stato dato in precedenza, per consentire al progetto Micado di continuare ad avanzare verso la prima luce di Elt. Per completare la design review, i membri del consorzio hanno lavorato con il personale dell’Eso per chiarire le questioni ancora aperte sul progetto dello strumento. Il superamento di questa pietra miliare consentirà ora al consorzio Micado – un team di 150 persone distribuite in sei paesi – di concentrarsi a tempo pieno sulla produzione e sul collaudo dello strumento.

La spinta alla realizzazione di Micado nasce dal desiderio di ottenere una precisione e una stabilità elevatissime per raggiungere l’alta sensibilità, la risoluzione, l’accuratezza astrometrica e la copertura dell’ampio intervallo di lunghezze d’onda richieste. Per arrivare a questo risultato, Micado sarà integrato in Elt posizionato al di sopra della piattaforma che ospita gli strumenti, in modo che la luce del telescopio possa essere trasmessa sia al sistema di ottica adattiva che corregge gli effetti della turbolenza atmosferica sia al criostato. In quest’ultimo, le ottiche e i rivelatori sono mantenuti freddi in modo da poter lavorare efficacemente alle lunghezze d’onda del vicino infrarosso, senza interferenze da altre fonti di calore. Il funzionamento dettagliato dello strumento è controllato dall’elettronica, in gran parte montata proprio sotto di esso; il software consentirà agli utenti di eseguire le osservazioni a distanza.

Si tratta di un progetto molto sofisticato che consentirà a Micado di ottenere immagini ad alta risoluzione dell’universo, così da rivelare in dettaglio le strutture e i meccanismi di formazione delle galassie lontane, e permettere agli astronomi di studiare singole stelle e sistemi stellari presenti nelle galassie vicine, nonché i pianeti e la formazione dei pianeti al di fuori del Sistema solare. Micado sarà inoltre uno strumento straordinariamente potente per esplorare ambienti in cui le forze gravitazionali sono estremamente forti, come in prossimità del buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia, la Via Lattea.

Dopo alcuni anni di attività scientifica preliminare, le capacità di Micado saranno potenziate grazie al collegamento con Morfeo, il Multiconjugate adaptive Optics Relay For Elt Observations: uno strumento che consentirà a Micado di ottenere immagini più nitide su un campo visivo più ampio.

Fonte: annuncio Eso

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