IL TIMELAPSE DI BEPICOLOMBO

In volo ravvicinato sopra Mercurio

Il 4 settembre scorso la sonda BepiColombo dell’Esa e della Jaxa ha effettuato il flyby più ravvicinato di sempre di Mercurio – e in assoluto di un pianeta – a soli 165 chilometri di distanza dalla sua superficie. Nelle immagini del sorvolo, senza precedenti, sono visibili caratteristiche geologiche che BepiColombo studierà più in dettaglio una volta in orbita attorno al pianeta, nel 2026

     17/09/2024

Il disco completo del pianeta Mercurio con la sua caratteristica superficie craterizzata. L’immagine è illuminata da sinistra dal Sole. In primo piano sono visibili alcune parti del veicolo spaziale. Crediti: Esa/BepiColombo/Mtm

Il 4 settembre scorso la sonda Esa/Jaxa BepiColombo ha effettuato il flyby più ravvicinato di sempre di Mercurio – e in assoluto di un pianeta – a soli 165 chilometri di distanza dalla sua superficie. Grazie a un timelapse senza precedenti – lo trovate qui in fondo alla news – possiamo ora sorvolare anche noi sulla superficie del pianeta insieme a BepiColombo e osservare in modo chiaro, per la prima volta, anche il suo polo sud, finora rimasto nascosto alla vista.

Il video – composto da 128 immagini catturate dalle tre telecamere di monitoraggio di BepiColombo, le M-Cam 1, 2 e 3 – mostra il pianeta muoversi dentro e fuori dal campo visivo delle tre telecamere, per poi allontanarsi lontano dall’occhio di BepiColombo. Le prime immagini sono state scattate nei giorni e nelle settimane precedenti il flyby. La prima apparizione  di Mercurio è in uno scatto risalente alle 23:50 ora italiana del 4 settembre, a una distanza di 191 chilometri. Seguono immagini riprese nel corso di circa ventiquattro ore, fino all’ultima, del 5 settembre, quando BepiColombo già i trovava a circa 243mila chilometri da Mercurio.

Scopo principale delle tre telecamere di monitoraggio di BepiColombo era quello di fornire immagini (istantanee di 1024 x 1024 pixel) di monitoraggio dei vari bracci e delle antenne della sonda, motivo per cui sono visibili parti meccaniche in primo piano. Le foto che catturano di Mercurio durante i flyby sono state una sorta di bonus, offrendo a Terra una visione unica della superficie del pianeta da tre diverse angolazioni.

Crateri nel polo sud della superficie di Mercurio. Crediti: Esa/BepiColombo/Mtm

BepiColombo si è avvicinato a Mercurio dal “lato notturno” del pianeta, con la superficie craterizzata di Mercurio sempre più illuminata dal Sole durante il passaggio della sonda. Durante il flyby è stato possibile identificare diverse caratteristiche geologiche che BepiColombo studierà più in dettaglio una volta in orbita attorno al pianeta.

«L’obiettivo principale del flyby era ridurre la velocità di BepiColombo, in modo che la sonda raggiungesse un periodo orbitale intorno al Sole di ottantotto giorni, molto vicino al periodo orbitale di Mercurio», spiega Frank Budnik, responsabile del volo di BepiColombo. «In questo senso è stato un grande successo, e siamo proprio dove volevamo essere in questo momento. Ma abbiamo anche avuto la possibilità di scattare foto ed effettuare misurazioni scientifiche da luoghi e prospettive che non raggiungeremo mai più una volta in orbita».

Il flyby di assist gravitazionale del 4 settembre è stato il quarto su Mercurio e il settimo di nove flyby planetari in totale. Durante la sua crociera di otto anni verso il pianeta più piccolo e più interno del Sistema solare, BepiColombo ha in programma un flyby intorno Terra, due intorno Venere e sei intorno Mercurio, per poter mantenere la rotta corretta per entrare in orbita intorno a Mercurio nel 2026.

Una curiosità: fa da colonna sonora alle spettacolari immagini l’opera musicale di Antonio Vivaldi Le quattro stagioni in onore del bacino Vivaldi, avvistato solo quattro minuti dopo l’avvicinamento di Mercurio.

Guarda il timelapse sul canale YouTube dell’Esa: