IMMORTALATA DAL JAMES WEBB SPACE TELESCOPE

Il sorriso di Arp 107

Il telescopio spaziale James Webb ha osservato una famosa collisione galattica, Arp 107 – una coppia di galassie interagenti a 465 milioni di anni luce dalla Terra, colte nelle prime fasi di una fusione – regalandoci un ritratto che rivela una grande quantità di informazioni sulla formazione delle stelle e sul modo in cui queste due galassie si sono scontrate centinaia di milioni di anni fa

     20/09/2024

Un’interazione tra una galassia ellittica e una galassia a spirale – una strana coppia nota come Arp 107, il centosettesimo oggetto dell’Atlante delle galassie peculiari di Halton Arp – sembra aver dato alla spirale un aspetto più felice, grazie a due “occhi” luminosi e a un ampio “sorriso”.

Questa immagine composita di Arp 107, creata con i dati della NirCam (Near-Infrared Camera) e del Miri (Mid-Infrared Instrument) del James Webb Space Telescope, rivela una grande quantità di informazioni sulla formazione delle stelle e su come queste due galassie si sono scontrate centinaia di milioni di anni fa. Crediti: Nasa, Esa, Csa, Stsci

Arp 107 si trova a 465 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione del Leone minore. La regione era già stata osservata nell’infrarosso dal telescopio spaziale Spitzer della Nasa nel 2005, ma il telescopio spaziale James Webb la mostra ora con una risoluzione molto più alta. L’immagine che vedete qui combina le osservazioni dello strumento Miri (Mid-Infrared Instrument) e della NirCam (Near-Infrared Camera) di Webb.

NirCam evidenzia le stelle all’interno di entrambe le galassie e rivela il collegamento tra esse: un ponte bianco e velato di stelle e gas estratti da entrambe le galassie durante il loro avvicinamento. I dati di Miri, rappresentati in rosso-arancio, mostrano le regioni di formazione stellare e la polvere composta da molecole organiche simili a fuliggine, gli idrocarburi policiclici aromatici. Miri fornisce anche un’istantanea del nucleo luminoso della grande spirale, che ospita un buco nero supermassiccio.

Questa immagine di Arp 107, mostrata dallo strumento Miri (Mid-Infrared Instrument) di Webb, rivela il buco nero supermassiccio che si trova al centro della grande galassia a spirale sulla destra. Questo buco nero, che trascina gran parte della polvere lungo corsie, mostra anche i caratteristici picchi di diffrazione di Webb, causati dalla luce che emette interagendo con la struttura del telescopio stesso. Crediti: Nasa, Esa, Csa, Stsci

La galassia a spirale è classificata come galassia di Seyfert, uno dei due più grandi gruppi di galassie attive, insieme alle galassie che ospitano quasar. Le galassie di Seyfert non sono così luminose e distanti come i quasar, e questo le rende più “comode” da studiare in luce a bassa energia, come gli infrarossi.

Questa coppia di galassie è simile alla Galassia Cartwheel – la Galassia Ruota del Carro – una delle prime galassie interagenti osservate da Webb. Arp 107 potrebbe avere un aspetto molto simile a quello della Cartwheel, ma poiché la galassia ellittica più piccola ha probabilmente subito una collisione decentrata invece di un impatto diretto, la galassia a spirale se l’è cavata con un disturbo ai suoi bracci.

In realtà, la collisione tra galassie non è così grave come sembra. Anche se la formazione stellare era già in corso, le collisioni possono comprimere il gas, migliorando le condizioni necessarie per la formazione di altre stelle. D’altra parte, come rivela Webb, le collisioni disperdono anche molto gas, privando potenzialmente le nuove stelle del materiale di cui hanno bisogno per formarsi.

Webb ha catturato queste galassie nel processo di fusione, che richiederà centinaia di milioni di anni. Man mano che le due galassie si ricostruiscono dopo il caos della collisione, Arp 107 potrebbe perdere il suo sorriso, ma inevitabilmente si trasformerà in qualcosa di altrettanto interessante da studiare per gli astronomi del futuro.