Bianca non è più con noi. Comunque si provi a rigirare la notizia, quel che ne rimane è un enorme vuoto, sia dal lato umano che da quello lavorativo. I tanti progetti ai quali avevamo partecipato sono oggi orfani della sua presenza, del suo essere partecipe in un modo mai banale e tranquillo, con un impegno totale, quasi viscerale. Da sempre sostenitrice del concetto di survey, in contrasto con lo studio di singoli oggetti, magari affascinanti ma poco rappresentativi della varietà reale presente nell’universo, ha sviluppato nel corso degli anni un concetto sempre più evoluto di progetto astronomico. In questo modello, sviluppo strumentale, pianificazione e gestione delle osservazioni, raccolta e analisi dei dati si integrano in un processo unico e coordinato. E così siamo passati dalla realizzazione dello spettrografo Vimos alle molte survey spettroscopiche che ne hanno sfruttato al meglio le capacità (includendo i progetti Vvds, zCosmos, Vuds, Vipers, Vandels), per arrivare poi al progetto Euclid, senza dubbio la sfida più grande e complessa di tutte.
Come gruppo abbiamo partecipato assieme a lei a questi grandi progetti, e stiamo contribuendo a gettare le basi per la partecipazione a progetti futuri di altrettanto valore e risonanza, come la realizzazione degli spettrografi Moons e Mosaic, o la progettazione del telescopio Wst. E la spinta concreta che ha portato a queste partecipazioni è pressoché sempre arrivata da lei, dal suo entusiasmo, dal suo abbracciare un progetto con grande grinta e partecipazione totale, e anche dalla sua capacità di scegliere progetti vincenti, o comunque di rendere vincenti i progetti a cui ha partecipato.
Lavorare con lei non è sempre stato facile, perché l’impegno richiesto era sempre massimo, e le interazioni a volte arrivavano molto vicine al litigio, se non alle sfuriate il cui riverbero faceva eco lungo il corridoio dell’istituto. Ma era un modo di operare alimentato dalla passione, dal desiderio di spingere tutti a dare il meglio di se stessi, senza rancore o musi lunghi ad appesantire l’aria nei momenti seguenti. Ed un po’ alimentato anche dalla sua notevole capacità di trovare sempre “il baco”, fosse questo nascosto in un pezzo di software, nel piano logico di realizzazione di un progetto, o in una qualche analisi scientifica portata avanti all’interno del gruppo, e dalla sua “ostinazione” nel volerlo far notare.
E il fatto di essere qui oggi a vivere questo momento come un vero gruppo, e non solo un insieme di persone che casualmente si trovano a lavorare nello stesso piano di un edificio a Lambrate (il quartiere di Milano, non la stazione ferroviaria…), credo possa essere considerato come una delle eredità importanti che Bianca lascia dietro di se. Certo, dover essere qui a parlare di eredità, per quanto positiva questa possa essere, mette una infinita tristezza. Ma abbiamo la certezza che in futuro, quando ripenseremo ai momenti trascorsi assieme, saremo felici di portare un pezzetto di quella eredità dentro di noi.
Per il gruppo Cosmos Iasf-Milano: Marco Scodeggio, Adriana Gargiulo, Chiara Mancini, Dario Bottini, Eleonora Villa, Giustina Vietri, Letizia Cassarà, Manuela Molina, Marco Fumana, Mari Polletta, Melita Carbone, Micol Rossati, Paolo Franzetti e Susanna Bisogni