All’International Astronautical Congress (Iac 2024), che dal 14 al 18 ottobre ha richiamato a Milano quasi 12mila tra scienziati ed ingegneri coinvolti in attività spaziali insieme a centinaia di industrie e agenzie che occupavano una sterminata area espositiva, saltava all’occhio l’assenza di SpaceX.
A chi lo cercava veniva detto che c’era qualcosa nello stand della Nasa, a riprova che SpaceX vuole adottare una strategia industriale e di comunicazione diversa da quella di tutte le altre industrie spaziali.
Di sicuro, la loro presenza è già così pervasiva che non sentono il bisogno di mettersi in mostra. Tutto il mondo parla di loro dopo il lancio di Hera, la sonda Esa per la difesa planetaria, seguito, dopo l’uragano, da quello di Europa Clipper, la sonda della Nasa verso la luna di Giove. Tuttavia, quello che ha colpito di più l’immaginario collettivo è stato il successo eclatante del test del nuovo lanciatore pesante Starship, che ha trasformato domenica 13 ottobre in una data memorabile nella storia dello spazio. In verità, Starship era pronto sulla rampa di lancio da agosto in attesa dell’autorizzazione della Federal Aviation Administration. Causa del ritardo erano state le preoccupazioni per i danni prodotti dalla nuvola di polvere e dal boom sonico dei lanci alla riserva naturalistica che circonda la base di Boca Chica. Ricevute assicurazioni sulla volontà di SpaceX di adottare misure per proteggere i nidi degli uccelli migratori, la Faa ha dato il suo ok.
Con la rapidità che caratterizza il management di SpaceX, ricevuta l’agognata autorizzazione nella giornata di sabato, il lancio è stato programmato per domenica mattina.
Si trattava del quinto lancio di prova di Starship e, questa volta, SpaceX voleva provare la due enormi “braccia” della torre di lancio, chiamate scherzosamente chopsticks (bacchette), che sono state progettate per sostenere e movimentare il lanciatore mentre viene montato e per acchiappare al volo il primo stadio che torna a terra dopo il lancio subito pronto per essere riutilizzato in breve tempo. La scorsa volta, a giugno, il booster aveva effettuato la manovra di ritorno a terra ma era stato fatto cadere nel golfo del Messico. Domenica, invece, doveva essere il battesimo delle bacchette. La manovra del rientro del primo stadio è stata spettacolare con una prima accensione dei motori seguita da una caduta libera ed una seconda accensione per frenare il tubo lungo 70 m e largo 9 che, fiammeggiante, si è appoggiato con grazia alle bacchette che lo hanno accolto. Un primo tentativo di presa al volo a dir poco perfetto. Intanto Starship era entrata in orbita e stava seguendo la sua traiettoria che prevedeva il rientro nell’atmosfera e la manovra di atterraggio nell’oceano indiano al largo della coste dell’Australia dove era già notte.
Tuttavia, questo non ha impedito di vedere la conclusione della missione. Infatti, nel luogo previsto per l’ammaraggio di Starship c’era qualche natante, certamente a guida autonoma, che la stava aspettando e ha ripreso la scena illuminata dai motori accesi per l’ultima frenata. Certamente il recupero e riutilizzo della capsula Starship è un altro tassello della strada verso il lanciatore totalmente riutilizzabile e sono sicura che lo vedremo in uno dei prossimi lanci, perché è grazie al riutilizzo di tutte le parti del lanciatore e della navetta che SpaceX pianifica di abbattere i costi di lancio. Elon Musk parla di 200 dollari per ogni chilogrammo di materiale lanciato in orbita bassa. Un prezzo irrisorio se paragonato ai 50mila dollari dello storico Shuttle, ma anche molto inferiore ai circa 2-3mila dollari del Falcon 9 di Space X.
Disporre di un lanciatore potente, con una grande capacità di carico ed economico promette di rivoluzionare l’industria spaziale. Peccato che nessuno dei suoi concorrenti riesca a stargli dietro, e ora la preoccupazione è palpabile. Fino al recupero del booster che abbiamo visto in diretta, erano in molti a pensare (o forse bisognerebbe dire a sperare?) che le bacchette non avrebbero mai funzionato. Invece la torre di lancio che sembra uscita da un libro di fumetti, piuttosto che da un manuale di ingegneria aerospaziale, ha dato una perfetta prova della sua funzionalità. I pessimisti e i conservatori sono pregati di rivedere le loro posizioni.