Giunto alla sua 24esima edizione, Trieste Science+Fiction Festival riunisce ogni anno appassionati e professionisti della fantascienza e del fantastico nel capoluogo giuliano. Oltre cinquanta anteprime internazionali e tre concorsi hanno arricchito quest’anno la manifestazione, con la partecipazione di registi, attori e autori provenienti da ogni angolo del mondo. Come ogni anno, un ventaglio di opere di fantascienza che affrontano tematiche contemporanee si sono affiancate a prospettive immaginative e spesso distopiche.
Tra i film più attesi troviamo storie che riflettono le paure e le speranze del presente: dalla minaccia del cambiamento climatico all’impatto dell’intelligenza artificiale – tema al centro dell’evento, rappresentato quest’anno nel manifesto ideato da Zerocalcare. Grazie alla varietà di generi, dai racconti cyberpunk e post-apocalittici ai thriller psicologici e agli horror sci-fi, il festival offre uno spaccato delle preoccupazioni sociali del nostro tempo, esplorate attraverso le infinite possibilità del cinema fantastico.
In questa cornice, l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), partner storico e patrocinatore del Festival, ha conferito il premio Inaf-Event Horizon al film U Are The Universe del regista ucraino Pavlo Ostrikov. Il riconoscimento, istituito nel 2023 in occasione dei 60 anni dal primo Festival internazionale del film di fantascienza di Trieste, viene assegnato da una giuria dell’Inaf – composta da un gruppo di ricercatori, giornalisti e cinefili di spessore – al lungometraggio che meglio esplora tematiche innovative e profonde legate alla scienza e alla condizione umana.
«U Are The Universe si distingue per la capacità di trasportare gli spettatori nell’immensità e nella solitudine del cosmo, affrontando con tocco leggero un tema profondo: come restare umani in tempi e condizioni estreme», dice Stefano Cristiani, presidente della giuria composta da Vincenzo Cardone, Fabrizio Fiore, Paolo Soletta, Paolo Tozzi e da chi scrive.
La giuria ha voluto premiare l’abilità di Ostrikov «per aver realizzato uno sci-fi che coniuga ironia, romanticismo, avventura, tragedia, citazioni filmiche, con una scrittura intelligente che evita i cliché e affronta le grandi domande che hanno sempre plasmato il genere: la condizione umana nello spazio, cosa significhi realmente agire come umani, la mortalità, l’isolamento, il bisogno di connessioni. Ostrikov e il suo team affrontano questi temi con mezzi narrativi minimalisti, un’ambientazione vintage, la fotografia funzionale di Nikita Kuzmenko, la performance di Volodymyr Kravchuk, concentrandosi sui conflitti e lo sviluppo del personaggio camionista-spaziale, che deve aprirsi ad un’altra persona proprio quando – specchio dell’attualità – si chiude l’orizzonte sul mondo che conosce. Il delicato equilibrio della linea narrativa produce con successo un’allegoria della speranza nei momenti più bui».
Un tema secondario ma rilevante è l’idea che lo spazio venga utilizzato come discarica per i rifiuti terrestri, quali ad esempio i materiali nucleari. Questa scelta narrativa aggiunge spessore alla trama e invita il pubblico a riflettere sulla fragilità del pianeta Terra e le conseguenze delle nostre azioni sul cosmo, mostrando la scienza e la fantascienza come potenti strumenti di sensibilizzazione.
Con il premio Event Horizon, l’Inaf conferma così il suo impegno nella promozione di un cinema di fantascienza che non solo intrattiene, ma stimola il pensiero, celebrando l’incontro tra scienza e immaginazione. La cerimonia di premiazione del film è avvenuta ieri, sabato 2 novembre, alla presenza del regista e di Fabrizio Fiore, direttore dell’Inaf – Osservatorio astronomico di Trieste, che insieme a Cristiani ha consegnato il premio.
«Spesso la fantascienza anticipa la scienza, influenzando il nostro modo di percepire e metabolizzare i concetti scientifici», dice Fiore. «Questo premio è stato ideato proprio per onorare quelle opere che non si limitano a ricorrere ai soliti stereotipi fantascientifici, ma che affrontano, con intelligenza e sensibilità, il progresso scientifico e l’innovazione tecnologica, anche in relazione a questioni etiche e filosofiche». U Are The Universe si colloca perfettamente in questa tradizione, offrendo al pubblico una visione a tutto tondo della condizione umana nello spazio.
Per saperne di più:
- Visita il portale del Festival Science+Fiction di Trieste
Guarda il trailer di U Are The Universe: