Nel pianificare una vacanza in posti esotici o difficili da raggiungere, ci viene naturale esaminare diverse opzioni per poi scegliere quella che offre il miglior rapporto costi benefici.
Che scelta ha un potenziale turista spaziale? Chi desideri passare qualche giorno in orbita intorno alla Terra ha, al momento, solo l’offerta di SpaceX che “vende” i sedili del modulo Crew Dragon a 55 milioni di dollari. La cifra è alta ma non esagerata, se consideriamo che la Nasa è arrivata a pagare 80 milioni di dollari per il trasporto dei suoi astronauti da parte dell’agenzia spaziale russa Roscosmos. Oltre ad avere un contratto per trasportare due equipaggi di astronauti Nasa ogni anno, SpaceX ha già venduto diverse navette a privati. La società Axiom ha fatto già tre viaggi alla Iss in preparazione della loro stazione spaziale privata, mentre Jared Isaacman è andato due volte in orbita acquistando l’intera capsula (di quattro sedili) nel 2021 con la missione Inspiration4 e a settembre con Polaris Dawn, che, nelle sue intenzioni, è la prima di una serie di tre missioni. Per i viaggiatori che volessero andare più lontano, Starship di SpaceX offrirà viaggi circumlunari. Mentre il miliardario giapponese Yusaku Maezawa ha cancellato il contratto a causa dei tempi di attesa, non mancano prenotazioni. Difficile dire quanto costerà un viaggio lunare ma un posto non potrà essere venduto a meno di diverse centinaia di milioni.
Crew of @Inspiration4x – first all-civilian human spaceflight to orbit – returns to Earth pic.twitter.com/pnjkDjnkAw
— SpaceX (@SpaceX) September 18, 2021
Per chi avesse disponibilità economiche più limitate, oppure volesse avvicinarsi al volo spaziale in modo graduale, esistono i voli suborbitali con la capsula che sale fino a circa 100 km di altezza dove gli occupanti godono di qualche minuto di microgravità prima di rientrare a terra. Cento chilometri non è un’altezza scelta a caso perché si tratta della linea di Karman che, per convenzione, divide lo spazio atmosferico dallo spazio esterno. Solo chi supera la linea di Karman può dire di essere stato nello spazio.
Nel panorama attuale sono due le compagnie che offrono voli suborbitali: parliamo di Virgin Galactic di sir Richard Branson e di Blue Orgin di Jeff Bezos. Entrambe hanno iniziato i voli nell’estate del 2021. È partita per prima Virgin Galactic che fa decollare la navetta attaccata ad un aereo per poi liberarla in quota da dove sale per raggiungere l’altezza prevista, permettere ai passeggeri di fluttuare e poi atterrare come un aereo. Pochi giorni dopo è stata la volta di Blue Origin, che sfrutta il razzo riutilizzabile New Shepard per portare la navetta oltre la linea di Karman, dove viene staccata e inizia la manovra d’atterraggio con i paracadute.
Difficile paragonare i costi benefici delle due compagnie visto che Virgin Galactic ha un listino prezzi che è variato nel tempo, mentre Blue Origin fa trattativa privata. Cinque anni fa, Virgin Galactic offriva i suoi voli a 250mila dollari, prevendendo centinaia di biglietti. Poi ci sono stati ritardi nel programma e, tre anni fa, il costo è salito a 450mila dollari, per poi raddoppiare a 900mila dollari per gli ultimi voli. Diverso l’approccio di Blue Origin, per la quale si vocifera che, a oggi, un biglietto si aggiri intorno a 1,25 milioni di dollari: un costo superiore, ma non troppo diverso, da quello del concorrente, che però non naviga in buone acque, come testimoniato dalla perdita del 90 per cento del valore delle azioni. Questo non fa diminuire le liste d’attesa con migliaia di persone che costituiscono una nicchia di mercato abbastanza ampia da richiamare altri operatori.
Visto il crescente interesse per la space economy da parte del mercato cinese, che registra una presenza privata in crescita, non stupisce che siano nate compagnie che vogliono intercettare la clientela spaziale non occidentale. La prima a uscire allo scoperto è stata Deep Blue Aerospace, che sta sviluppando lanci suborbitali basati su un lanciatore recuperabile simile al Falcon9 di SpaceX. Hanno annunciato che inizieranno i test a fine anno con l’idea di essere pronti a fornire il servizio nel 2027. Per dimostrare che fanno sul serio, hanno annunciato la prevendita dei primi due biglietti al costo di 1,5 milioni di yuan, con un deposito di 50mila yuan, equivalenti a circa 200mila e 7mila dollari, rispettivamente.
Un prezzo stracciato che, se fosse mantenuto, potrebbe fare nascere la concorrenza suborbitale.