LANCIO PREVISTO PER LA METÀ DEL 2027

Telescopio Roman, tutti gli specchi al loro posto

Nasa e L3Harris, l’azienda costruttrice del telescopio Roman, hanno completato il montaggio e l'allineamento di tutte le ottiche del prossimo telescopio spaziale infrarosso. Il gruppo ottico, completo di elettronica, è stato portato in una camera bianca del Goddard Space Flight Center, dove è stato inserito in una struttura rigida assieme ai suoi strumenti. Per ora, dicono i costruttori, la qualità ottica è ineccepibile

     18/11/2024

La scorsa settimana, la Nasa ha messo un’altra spunta nella to do list per la costruzione del telescopio spaziale Nancy Grace Roman: l’Optical Telescope Assembly. È stato cioè completato il montaggio e l’allineamento delle ottiche del telescopio, che comprendono uno specchio primario di 2,4 metri, nove altri specchi, le strutture di supporto e l’elettronica. Il tutto era stato consegnato il 7 novembre alla più grande camera bianca del Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, nel Maryland, dove si sta costruendo l’osservatorio.

In questa foto, l’ingegnere ottico Bente Eegholm ispeziona la superficie dello specchio primario del telescopio spaziale Nancy Grace Roman della Nasa. Questo specchio di 2,4 metri è uno dei componenti principali del gruppo ottico del telescopio, che contiene anche altri nove specchi, strutture di supporto ed elettronica. Crediti: Nasa/Chris Gunn

Il telescopio, il cui lancio è previsto entro maggio 2027, raccoglierà la luce a lunghezze d’onda infrarosse e la invierà a due strumenti: il Wide Field Instrument, una fotocamera a infrarossi da 300 megapixel, e il coronografo. Progettato e costruito dalla L3Harris Technologies di Rochester, New York, la fase di Optical Telescope Assembly prevedeva di assemblare le ottiche chiave (compreso lo specchio primario) messe a disposizione della Nasa dal National Reconnaissance Office. L3Harris ha quindi rimodellato lo specchio e costruito l’hardware per garantire la conformità alle specifiche di Roman per le osservazioni in un ampio intervallo di lunghezze d’onda infrarosse, e con un’elevata sensibilità.

l team di Goddard ha lavorato a stretto contatto con L3Harris per garantire il rispetto dei rigorosi requisiti richiesti alle ottiche e per l’integrazione del telescopio nel resto dell’osservatorio di Roman. Requisiti, quelli sulle ottiche, che devono essere rispettati scrupolosamente al fine di garantire la qualità dei risultati della missione, e che hanno richiesto uno scambio costate e continuo fra l’azienda costruttrice e il team di Roman alla Nasa. Ogni componente ottica è stata testata singolarmente prima di essere assemblata. Sono poi stati eseguiti dei test per verificare il cambiamento nell’allineamento degli specchi del telescopio che si verificherà quando il telescopio raggiungerà la sua temperatura operativa nello spazio. Poi, il telescopio è stato sottoposto a test che simulano le scosse estreme e le intense onde sonore associate al lancio. Scosse che muoveranno, ad esempio, gli attuatori, dei piccoli componenti che regolano la posizione e la forma di alcuni specchi nello spazio. Il team ha anche misurato i gas che verranno rilasciati nel passaggio dalla normale pressione dell’aria al vuoto e che, se non controllati attentamente, potrebbero contaminare il telescopio o gli strumenti. Infine, il telescopio è stato sottoposto a un test di vuoto termico della durata di un mese, per garantire che resista alla temperatura e alla pressione dello spazio. È stata verificata anche la funzionalità dei 100 riscaldatori di Roman, installati per mantenere costante la temperatura entro una frazione di grado. Una condizione, la stabilità termica, cruciale affinché il telescopio abbia una messa a fuoco stabile, e produca quindi immagini ad alta risoluzione sempre nitide.

Ora che il gruppo ottico è arrivato a Goddard, sarà installato assieme agli strumenti sull’Instrument Carrier di Roman, una struttura portastrumenti che manterrà il telescopio, le ottiche e i due strumenti otticamente allineati. La scatola elettronica – essenzialmente il cervello del telescopio – sarà infine montata all’interno del veicolo spaziale insieme agli altri componenti elettronici di Roman.

«Abbiamo un telescopio di prim’ordine, ben allineato e con ottime prestazioni ottiche alle fredde temperature a cui sarà sottoposto nello spazio», dice Bente Eegholm, responsabile delle ottiche nella fase di Optical Telescope Assembly presso il Goddard Space Flight Center. «Ora attendo con ansia la fase successiva, in cui il telescopio e gli strumenti verranno assemblati per formare l’osservatorio Roman».

Sul Roman Telescope, guarda su MediaInaf Tv questo servizio del 2022 di Stefano Parisini: