GRANDE ENTUSIASMO DOPO IL FALLIMENTO DEL SECONDO LANCIO NEL 2022

Vega-C torna a volare: portato in orbita Sentinel-1C

Doppio brindisi per l’Europa dello spazio la notte scorsa a Kourou, a cavallo fra il 5 e il 6 dicembre, con il pieno successo del lancio del satellite per il monitoraggio della Terra Sentinel-1C, parte del programma Copernicus, portato in orbita da un razzo Vega-C realizzato dall’azienda aerospaziale italiana Avio

     06/12/2024

Sentinel-1C, il terzo satellite della minicostellazione per l’osservazione della Terra Sentinel-1, del programma Copenicus, è stato lanciato ieri sera, giovedì 5 dicembre, alle 22:20 ora italiana, con un razzo Vega-C dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese. Attesissimo dalla comunità scientifica e non solo, Sentinel-1C, lavorando in coppia con Sentinel-1A in orbita polare eliosincrona, fornirà immagini radar ad alta risoluzione per monitorare i cambiamenti dell’ambiente terrestre e introdurrà nuove funzionalità di rilevamento e monitoraggio del traffico marittimo.

«Siamo entusiasti di celebrare il lancio di Sentinel-1C, a testimonianza della partnership duratura tra l’Esa e la Commissione europea. La missione svolge un ruolo cruciale nell’affrontare sfide globali come i cambiamenti climatici e la risposta alle catastrofi», spiega Simonetta Cheli, direttrice dei Programmi di osservazione della Terra dell’Esa, «garantendo al contempo la continuità dei dati radar vitali per il monitoraggio della terra, degli oceani e del ghiaccio della Terra».

Altrettanto entusiasmo e comprensibile sollievo si registra per il successo del lanciatore, il razzo made in Italy Vega-C, prodotto da Avio negli stabilimenti di Colleferro e in grado di portare in orbita carichi utili fino a 2300 kg. Pochi mesi dopo il volo inaugurale del 13 luglio 2022, nel dicembre dello stesso anno, il secondo lancio di Vega-C era fallito a causa di un graduale deterioramento dell’ugello del motore del secondo stadio, uno Zefiro 40, causando la perdita dei due payload e una battuta d’arresto del programma. Poter ora di nuovo contare su un lanciatore così versatile rappresenta un passo fondamentale nel ripristino dell’accesso indipendente dell’Europa allo spazio.

Infografica sui quattro stadi del razzo Vega-C: i primi tre stadi usano propellente solido, mentre il quarto, l’Avum+, è dotato di un motore a propellente liquido, in grado di essere acceso e spento fino a 5 volte per missione. Crediti: Avio

«Il lancio di oggi costituisce una pietra miliare», ha infatti dichiarato Toni Tolker-Nielsen, direttore del Trasporto spaziale dell’Esa, «riaffermando l’accesso indipendente europeo allo spazio. Con Vega-C di nuovo in volo e il lancio inaugurale di Ariane 6 lo scorso luglio, ci posizioniamo in maniera ottimale per il futuro».

«Combinando due grandi risultati, il terzo lancio di un satellite Sentinel-1 e il terzo lancio di Vega-C», sottolinea il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, «questo momento determina un ritorno in azione trionfale per entrambi questi progetti europei di punta».

Insomma, una giornata da ricordare, quella di ieri, per l’Europa nello spazio. Senza però dimenticare che c’è ancora parecchia strada da fare per mettersi pienamente al passo con il resto del mondo. «Siamo ancora molto lontani dalle capacità di altri attori non europei», ha infatti rimarcato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Teodoro Valente. «La giornata odierna ci sprona a muoverci con la massima rapidità possibile, per recuperare almeno una parte del gap che fino a pochi mesi fa sembrava del tutto incolmabile e così garantire una soluzione in house quantomeno per gli asset strategici. È necessario partire dalla consapevolezza che le dinamiche sono cambiate: efficacia, efficienza, rapidi tempi di risposta, contenimento dei costi e uso tempestivo delle risorse sono aspetti strategici da cui non si può prescindere. Ciò richiede modelli organizzativi e operativi adeguati, non più vetusti. Servono fatti più che discussioni puramente speculative che traggono origine da impostazioni ormai superate, non adatte ai tempi correnti e alle prospettive future».