Semaforo verde per Soxs, il futuro “cacciatore di transienti” destinato al New Technology Telescope (Ntt) dell’Eso, lo European Southern Observatory, in Cile. Progettato per studiare sorgenti transienti e variabili del cielo, dalle comete alle stelle variabili nella nostra galassia fino alle supernove o ai lampi di luce gamma ai confini dell’universo, Soxs – acronimo di Son of X-Shooter, dal nome di un altro strumento dell’Eso – è uno spettrografo a banda larga (copre l’intervallo fra i 300 e i 2000 nm) e media risoluzione estremamente flessibile: consente di cambiare il programma osservativo nel giro di pochi minuti e in qualunque momento, permettendo così di rispondere in tempo reale alle sfide che il cielo proporrà ogni notte, e di studiare quindi gli oggetti con più rapida variabilità.
Progettato e realizzato da un consorzio internazionale guidato dall’Istituto nazionale di astrofisica (che contribuisce a metà del progetto, essendo responsabile del braccio infrarosso dello spettrografo, dei rivelatori, della criogenia e dell’integrazione), con un diametro di 170 cm per 776 kg di peso, Soxs ha ottenuto venerdì scorso dall’Eso, al termine di una minuziosa ispezione, il permesso formale a essere inviato in Cile: una sorta di “via libera alla spedizione” detta in gergo ‘Pae’.
«Nella costruzione di uno strumento per l’Eso», spiega Media Inaf il principal investigator di Soxs, Sergio Campana dell’Istituto nazionale di astrofisca, «la cosiddetta Pae – sigla che sta per Preliminary Acceptance in Europe – ricopre un ruolo fondamentale: è infatti l’ultima occasione che ha l’Eso, che nel tempo diventerà proprietario dello strumento, per verificare che sia funzionante e pronto ad essere attaccato al proprio telescopio. È un po’ come quando si affitta una macchina: prima di prenderla verifichi bene che tutto sia completamente in ordine. Proprio per questo la Pae è un processo lungo: per Soxs è iniziato a giugno 2024, ed è terminato venerdì 6 dicembre a Padova con l’approvazione. Pae granted!».
«Pur essendo un importante traguardo», continua Campana, «ancora molto lavoro resta da fare. Abbiamo già iniziato a smontare e impacchettare Soxs, non per regalarlo ma appunto per spedirlo in Cile, all’inizio del nuovo anno. Poi andrà (ri)montato al New Technology Telescope di La Silla, attorno febbraio-marzo 2025, infine seguiranno tre intensi periodi di commissioning in cui si guarderà il cielo e si calibrerà e caratterizzerà lo strumento».
Quando Soxs sarà pienamente operativo, il consorzio dovrà coordinare le operazioni e preparare ogni notte il programma delle osservazioni. Le sorgenti verranno selezionate in modo dinamico, senza limitazioni, in modo da assecondare al meglio l’aleatorietà del cielo e massimizzare il ritorno scientifico dello strumento.
Per saperne di più:
- Vai alla pagina dedicata a Soxs sul sito dell’Inaf di Brera
- Vai alla pagina dedicata a Soxs sul sito dell’Eso (in inglese)