Si è tenuta oggi all’Auditorium nazionale Inaf, intitolato a Ernesto Capocci, presso l’Osservatorio astronomico di Capodimonte, nel corso della serata intitolata Stelle in festa, la premiazione dell’Ernesto Capocci Scientific Award, dedicato a giovani ricercatori nel campo degli studi rivolti al Sistema solare. Giunto alla sua seconda edizione, il premio è stato conferito ad Andrew Alberini, giovane astrofisico originario di Populonia Stazione, in provincia di Livorno, che sta svolgendo il suo dottorato di ricerca all’Inaf di Arcetri.
La giuria dell’edizione 2024 del premio, composta da Sonia Fornasier dell’Università Lesia di Parigi, da Ivano Bertini dell’Università di Napoli Parthenope e da Fabio Cozzolino dell’Inaf di Napoli, ha deciso di premiare la qualità del lavoro di Alberini proposto nell’articolo “Investigating the stability of aromatic carboxylic acids in hydrated magnesium sulfate under UV irradiation to assist detection of organics on Mars” pubblicato su Scientific Reports. La giuria ha ritenuto l’articolo di Alberini di alta rilevanza negli studi in esobiologia, i cui risultati potranno avere un significativo impatto futuro, in special modo per la missione della Nasa Mars Sample Return. Per la giuria, inoltre, la ricerca di Alberini fornisce input fondamentali, attraverso attività di laboratorio, per la validazione di misure condotte in situ dal rover Perseverance nell’ambito della missione Mars 2020. «È per me un grande onore ricevere questo premio», ha detto Alberini, emozionato per il riconoscimento, «e desidero esprimere la mia profonda gratitudine alla giuria, al comitato scientifico e agli eredi del professor Capocci. L’articolo è frutto del contributo di 20 ricercatori di Italia, Spagna, Francia, Svezia, Canada, Cina e Stati Uniti; desidero, quindi, condividere con loro la soddisfazione di questo importante riconoscimento».
Alberini si è laureato in fisica all’Università di Pisa con una tesi sulla “Zona di abitabilità per pianeti extrasolari” e poi ha ottenuto la laurea magistrale, cum Laude, all’Università di Firenze. Ora sta svolgendo il dottorato di ricerca tra l’Osservatorio di Arcetri e il Dipartimento di fisica e astronomia dell’università fiorentina, investigando le possibili tracce di vita extraterrestre sulla superficie di Marte attraverso l’analisi i dati spettroscopici ottenuti dagli strumenti SuperCam e Sherloc del rover Nasa Perseverance. Gli obiettivi del lavoro di Alberini sono lo studio della fotostabilità delle potenziali molecole organiche nell’ambiente marziano e la creazione di un database a spettroscopia infrarossa di campioni marziani che potrà essere di aiuto per le prossime missioni verso il Pianeta rosso. Alberini tiene a rivolgere anche «uno speciale ringraziamento a John Robert Brucato e Teresa Fornaro per aver reso possibile questo progetto di dottorato e di ricerca presso l’Osservatorio di Arcetri. Mi auguro che i risultati che stiamo ottenendo possano fornire un contributo alla ricerca astrobiologica sulla possibile presenza di vita passata o presente su Marte, un tema ancora ricco di interrogativi ai quali dobbiamo continuare a cercare risposte».
Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti anche gli eredi Capocci, che hanno sostenuto l’istituzione del premio dedicato all’astronomo napoletano che nell’Ottocento ha rivolto gran parte delle sue energie scientifiche e divulgative allo studio del Sistema solare. Importanti furono i suoi lavori sulle comete e le sue intuizioni sulla natura della fascia principale degli asteroidi. «Lo studio dei corpi del Sistema solare è iniziato a Capodimonte ai tempi di Ernesto Capocci», ha sottolineato il direttore dell’Osservatorio, Pietro Schipani, consegnando il premio insieme all’erede Capocci, «ed è tuttora una linea di ricerca estremamente attiva. Siamo felici di assegnare annualmente questo premio dedicato alla memoria di un grande scienziato, a beneficio dei giovani ricercatori attivi nel settore».
La serata, a cui ha preso parte anche Michelle Lee, console alla cultura e stampa del Consolato generale degli Stati Uniti a Napoli, è proseguita con la conversazione scientifica di Enrico Cascone dell’Inaf di Napoli dal titolo “L’universo corale, le molte voci delle stelle”, mostrando al pubblico com’è cambiata la nostra conoscenza del cosmo; un tuffo nella moderna astronomia multimessaggera che svela aspetti finora sconosciuti sul funzionamento dell’universo.