Il nuovo anno inizia con un evento astronomico molto interessante. Come ha già scritto Fabrizio Villa nella rassegna astronomica di questo mese, la sera di sabato 4 gennaio ci sarà l’occultazione di Saturno a opera della Luna, visibile da quasi tutto il territorio italiano a esclusione della parte est della Sicilia e della punta della Calabria. Il 4 di gennaio la Luna sarà una falce crescente e Saturno scomparirà dietro la parte oscura verso le ore 18:30, per ricomparire poco più di un’ora dopo, verso le 19:37, da dietro la parte illuminata. La tempistica esatta dipende naturalmente dal posto di osservazione. La Luna e Saturno saranno vicinissimi e facili da osservare, appena dopo il tramonto del Sole, a una trentina di gradi sopra l’orizzonte in direzione sud-ovest. Saturno ora mostra gli anelli di taglio e il 23 di marzo del 2025 raggiungeranno il minimo, quando gli anelli scompariranno completamente senza nemmeno mostrare l’ombra, perché il Sole si troverà alle nostre spalle.
Sotto la Luna ci sarà, molto più brillante, anche Venere, che sarà vicinissima alla Luna venerdì 3 gennaio, a completare una spettacolare congiunzione. Chi osserverà l’occultazione con un telescopio potrà provare a osservare anche l’occultazione di Titano, la luna maggiore di Saturno, che ha una magnitudine V=8.7, che seguirà di poco l’occultazione del pianeta. È anche sperabile che l’occultazione avvenga in presenza di una forte luce secondaria, dovuta – come ha spiegato Galileo Galilei, e prima di lui indipendentemente Leonardo da Vinci – alla luce solare riflessa dalla Terra sulla superfice lunare.
Occultazione di Saturno del 19 giugno 1630
La Luna si muove in un’orbita che è inclinata poco più di 5 gradi rispetto all’eclittica e in una fascia di circa 10 gradi. Questo determina che le occultazioni dei pianeti siano un fenomeno abbastanza raro, perché le orbite del pianeta, della Luna e della Terra devono essere complanari. Un’occultazione di Saturno da parte della Luna di particolare interesse per la storia dell’astronomia, e forse la prima a essere accuratamente documentata, è quella fatta da Francesco Fontana nel giugno del 1630.
Francesco Fontana (Napoli, 1589-90 – Napoli, 1656) è stato un astronomo napoletano particolarmente versato nella costruzione di strumenti ottici e probabilmente il primo a realizzare un telescopio con due lenti convesse (quello di Galileo era formato da una lente obiettivo convessa e una lente oculare concava). Fontana incomincia a documentare le sue osservazioni della Luna nel 1629 e nel 1630, di cui una riguardante l’occultazione di Saturno, che poi raccoglierà insieme a molte altre fatte successivamente nel suo unico libro Novae Coelestium, Terrestriumque rerum observationes, et fortasse hactenus non vulgate a Francisco Fontana specillis a se inventis, et ad summam perfectionem perductis, editae, (Nuove osservazioni di cose celesti e terrestri, finora poco conosciute, fatte da Francisco Fontana con uno strumento da lui inventato e portato alla massima perfezione), pubblicato nel 1646, di fatto il primo libro astronomico illustrato. Fontana era un costruttore di telescopi e usava queste incisioni lunari per dimostrare le qualità dei suoi strumenti, che poi vendeva nelle corti di tutta Europa.
L’osservazione del 20 giugno 1630 (vedi incisione qui a lato) registra una rara occultazione di Saturno da parte della Luna, fatta con tutta probabilità dal tetto della sua casa nel centro di Napoli nel Basso Decumano (Spaccanapoli), vicino alla chiesa di San Gennaro all’Olmo. Da notare come Saturno, indicato con la lettera B, sia rappresentato come una stella tripla, come descritta da Galileo. Da notare inoltre come la Luna sia capovolta, esattamente come vista da un telescopio fatto da due lenti convesse. Fontana è il primo a disegnare la vera forma sia dei mari che dei principali crateri lunari con la loro struttura a raggiera e a osservare i movimenti lunari.
La descrizione di Fontana però contiene diverse apparenti inesattezze che sono state spesso usate come dimostrazioni dell’inaffidabilità delle sue affermazioni, e in particolare in riferimento a quella di aver inventato il telescopio a due lenti convesse. Fontana scrive infatti che l’occultazione ebbe luogo il 20 giugno 1630, iniziò circa 3 ore dopo il tramonto e durò meno di due ore. Oggi sappiamo invece che l’occultazione ebbe luogo il 19 giugno, iniziò alle 22:10 e durò circa 49 minuti.
In realtà, queste possono essere spiegate semplicemente considerando che Fontana prende il tramonto come l’inizio della giornata e usa le ore romane. La terza ora dopo il tramonto del 20 giugno corrispondeva quindi alla sera del 19 giugno, e dato che siamo vicino al solstizio d’estate le ore notturne sono di circa 28 minuti e in questo modo anche l’inizio e la durata dell’occultazione tornano in accordo con la descrizione di Fontana. Finalmente si è fatta giustizia per un grande scienziato italiano che ha osservato i crateri principali della Luna, la loro struttura a raggiera e il cambiamento delle loro posizioni a causa del moto lunare. Ha osservato le fasi di Mercurio, quelle parziali di Marte e scoperto le bande di Giove. Dalle osservazioni ha dedotto la rotazione di Marte, Venere, Giove e Saturno, e osservato come questa fosse incompatibile con la visione tolemaico-aristotelica. Fu vicinissimo a rivelare la struttura degli anelli di Saturno, risolta pochi anni dopo da Huygens grazie anche alle sue osservazioni. Ha suggerito la presenza di ulteriori lune intorno a Venere e Saturno, iniziando un dibattito durato più di cento anni. Fontana ha anche costruito uno dei primi microscopi e contribuito alle prime osservazioni con questo strumento. Non a caso a riconoscimento delle sue scoperte a lui sono dedicati due crateri, uno sulla Luna e uno su Marte.