L’immagine che vediamo qui di seguito è stata acquisita dalla Dark Energy Camera (DeCam), una fotocamera da 570 megapixel montata sul telescopio Víctor M. Blanco, in Cile. Mostra in grande dettaglio l’ammasso della Macchina pneumatica (noto anche come Antlia cluster, o Abell S636), situato in direzione dell’omonima costellazione, a circa 130 milioni di anni luce da noi – da non confondere con la galassia nana che ha lo stesso nome.
Il nome ‘macchina pneumatica’, si legge su Wikipedia, è un omaggio al dispositivo inventato da Denis Papin per ricreare il vuoto in laboratorio. Tutt’altro che vuota è però la regione d’universo che denota: l’ammasso è infatti formato da almeno 230 galassie d’ogni sorta.
Le principali sono le due massicce galassie ellittiche – Ngc 3268 e Ngc 3258 – che troviamo, rispettivamente, al centro dell’immagine e in basso a destra. Gli astronomi sospettano che queste due galassie siano in procinto di fondersi: ipotesi suffragata da osservazioni a raggi X che mostrano la presenza, fra le due, di una sorta di “corda” formata da ammassi globulari. Se l’interpretazione è corretta, è probabile che lo stesso ammasso possa essere, a sua volta, il risultato della combinazione di due ammassi più piccoli.
Si possono poi notare numerose galassie lenticolari (galassie a disco povere di materia interstellare, dunque con attività di formazione stellare molto ridotta), alcune galassie irregolari e una pletora di rare galassie nane a bassa luminosità, fra le quali alcune nane ultracompatte, ellittiche compatte e nane compatte blu. L’ammasso sembrerebbe poi contenere anche galassie nane sferoidali e galassie ultra-diffuse, ma per confermarne la presenza saranno necessarie ulteriori osservazioni.
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