Si parte dalla Terra. Da quel “pallido puntino blu” che la sonda Voyager 1 immortalò, trentacinque anni fa, dai confini del Sistema solare, volgendo lo sguardo indietro. “Come colui che sull’ultimo colle che gli prospetta per una volta ancora tutta la sua valle, si volta, si ferma, indugia” – per dirla con le parole del poeta tedesco Rilke. Quel puntino blu che è la nostra casa nel cosmo, dimora di tutte le vicende umane, non ultima la grandiosa impresa di dare un senso all’universo. Ed è proprio un’esplorazione dell’universo che propone Macchine del tempo, il nuovo podcast lanciato oggi dall’Istituto nazionale di astrofisica. Un viaggio a ritroso nel tempo tra pianeti, stelle e galassie, la cui luce ha viaggiato per centinaia, migliaia, milioni o addirittura miliardi di anni, prima di essere catturata dalle “macchine del tempo” dell’astrofisica contemporanea: i telescopi.
Il podcast, strutturato in cinque episodi, è stato ideato e realizzato da Lucia Bucciarelli, ricercatrice in storia della scienza presso l’Università Cattolica di Milano. È ispirato alla grande mostra dell’Inaf Macchine del tempo. Il viaggio nell’universo inizia da te che racconta l’astrofisica italiana e che, dopo il successo della prima edizione a Palazzo Esposizioni Roma, apre nuovamente le porte al pubblico, questa volta presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino, a partire dal 15 marzo 2025.
Questo progetto nasce dalla volontà di mettere a disposizione del pubblico una panoramica più ampia dei contenuti trattati nella mostra, mediante approfondimenti e interviste con esperte ed esperti delle diverse tematiche, dalla planetologia all’astrofisica stellare ed extragalattica, fino alla cosmologia. Al contempo, con questo podcast il viaggio spazio-temporale proposto dalla mostra diventa fruibile anche per chi non avrà la possibilità di visitarla, estendendo la portata della comunicazione oltre i confini fisici e temporali del museo.
«La prima volta che ho visitato la mostra Macchine del tempo è stato come tornare bambina: mi sono sentita guidata dallo stesso stupore con cui, da piccola, scoprivo per la prima volta l’universo nella sua vastità e complessità», dice Lucia Bucciarelli, che ha sviluppato il podcast durante un tirocinio presso la Struttura per la comunicazione Inaf nell’ambito del master La scienza nella pratica giornalistica di Sapienza Università di Roma. «Questo spirito ha accompagnato tutto il lavoro di produzione del podcast, dove ho voluto mantenere una narrazione capace di raccontare storie. Storie che intrecciano il racconto della mostra, il lavoro appassionato delle ricercatrici e dei ricercatori Inaf e le vite straordinarie di chi, nei secoli, ha rivoluzionato il nostro modo di guardare il cielo. Spero che questo entusiasmo arrivi a chi ascolta, accendendo in ognuno la curiosità per la scienza e la sua storia».
In linea con il tema della mostra, ogni episodio inizia in un punto preciso non solo dello spazio ma dello spaziotempo, corrispondente a un evento di particolare rilievo nella storia della conoscenza umana. Da qui, attraverso un mix di narrazione coinvolgente e suoni immersivi, si procede alla scoperta di corpi celesti sempre più distanti ed enigmatici, immergendosi in epoche sempre più remote della storia dell’universo, grazie agli strumenti sempre più ingegnosi che, per secoli, li hanno immortalati per decifrarne i misteri. Dal cannocchiale di Galileo ai grandi telescopi odierni, fino agli albori del cosmo.
Da oggi, potrete ascoltare il primo episodio di Macchine del tempo su Apple Podcast, su Spotify e su YouTube, oltre che sul sito di Media Inaf dedicato ai podcast. Gli episodi successivi saranno pubblicati, con cadenza mensile, da febbraio a maggio, per continuare il viaggio attraverso l’universo, a cavallo della luce, comodamente da casa.
Ascolta il podcast su YouTube: