Oltre 450 ricercatori e 35 gruppi di ricerca hanno unito menti e dati per fare un censimento sulla fusione dei ghiacciai in tutto il mondo. E il risultato non è incoraggiante: escludendo Groenlandia e Antartide, i ghiacciai del mondo hanno perso in media 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno a partire dal 2000, con una quantità di ghiaccio perso aumentata del 36 per cento dal 2012 rispetto agli 11 anni precedenti. Un fenomeno che sta esaurendo le risorse regionali di acqua dolce in varie regioni del mondo e sta facendo aumentare il livello globale del mare a ritmi sempre più rapidi. I risultati della ricerca sono pubblicati su Nature.
Quest’immagine mostra il tasso di perdita di ghiaccio nei ghiacciai di alcune regioni del mondo dal 2000 al 2023. Secondo le stime complessive del progetto internazionale Glambie, i ghiacciai hanno perso circa il 5 per cento del loro volume totale, con perdite regionali che vanno dal 2 per cento nelle isole antartiche e subantartiche al 39 per cento in Europa centrale. Ciò corrisponde a una perdita annuale di 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Tuttavia, la quantità di ghiaccio perso è aumentata del 36 per cento nella seconda metà del periodo di studio (2012-2023) rispetto alla prima metà (2000-2011). I risultati, pubblicati sulla rivista Nature, dimostrano che lo scioglimento dei ghiacciai di tutto il mondo sta esaurendo le risorse regionali di acqua dolce e sta facendo aumentare il livello del mare a livello globale a ritmi sempre più rapidi. Crediti: Esa/Planetary visions
Questa volontà congiunta di produrre stime globali sul tasso di fusione dei ghiacciai ha dato vita a un’iniziativa internazionale, il Glacier Mass Balance Intercomparison Exercise, o Glambie, coordinata dal World Glacier Monitoring Service (Wgms) dell’Università di Zurigo, in collaborazione con l’Università di Edimburgo e Earthwave Ltd. Lo sforzo è stato quello di unire, standardizzare e analizzare dati diversi provenienti da misure sul campo o da missioni satellitari ottiche, radar, laser e gravimetriche. Fra queste, ad esempio, le missioni statunitensi Terra/Aster e IceSat-2, la statunitense-tedesca Grace, la tedesca TanDem-X e CryoSat dell’Esa. Il risultato è una serie temporale annuale che disegna la variazione di massa dei ghiacciai per tutte le regioni glaciali a livello globale dal 2000 al 2023.
Secondo le stime, nel 2000 i ghiacciai – escluse le calotte continentali della Groenlandia e dell’Antartide – si estendevano per 705.221 km² e contenevano circa 121.728 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Negli ultimi due decenni, hanno perso circa il 5 per cento del loro volume totale, con perdite regionali che vanno dal 2 per cento nelle isole antartiche e subantartiche al 39 per cento in Europa centrale. Ciò corrisponde a una perdita annuale di 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Complessivamente, la perdita di massa dei ghiacciai nell’intero periodo di studio è stata del 18 per cento superiore a quella della calotta glaciale della Groenlandia e più del doppio di quella della calotta glaciale antartica – con un aumento molto più pronunciato del fenomeno dopo il 2012.
«Grazie ai diversi metodi di osservazione, Glambie non solo fornisce nuove informazioni sulle tendenze regionali e sulla variabilità da un anno all’altro, ma è anche in grado di identificare le differenze tra i metodi di osservazione», dice Michael Zemp, professore al Dipartimento di Geografia dell’Università di Zurigo, direttore del World Glacier Monitoring Service e primo autore dello studio. «Ciò significa che possiamo fornire una nuova base osservativa per studi futuri che analizzino l’impatto dello scioglimento dei ghiacciai sulla disponibilità idrica regionale e sull’innalzamento globale del livello del mare».
Tra il 2000 e il 2023, i ghiacciai hanno perso collettivamente 6.542 miliardi di tonnellate di ghiaccio, contribuendo per 18 mm all’innalzamento del livello globale del mare. Significa che, in media, ogni anno, il livello del mare aumenta di 0,75 mm. Ma fare una stima media non rende conto fino in fondo dell’entità del problema, poiché come dicevamo il tasso di perdita di ghiaccio dei ghiacciai è aumentato significativamente nel tempo, passando da 231 miliardi di tonnellate all’anno nella prima metà del periodo di studio a 314 miliardi di tonnellate all’anno nella seconda metà.
Ghiacciai nelle Chugach Mountains dell’Alaska. Questa immagine, catturata dalla missione Copernicus Sentinel-2 il 6 ottobre 2017, mostra lo scioglimento dei ghiacciai Scott (a sinistra), Sheridan (al centro) e Childs (a destra) che alimentano laghi e fiumi nei loro fronti. Crediti: Rielaborazione dei dati della missione Copernicus/Esa
Oggi i ghiacciai sono al secondo posto tra i fattori che contribuiscono all’innalzamento globale del livello del mare, dopo l’espansione termica legata al riscaldamento degli oceani. Superano i contributi della calotta glaciale della Groenlandia, della calotta glaciale dell’Antartide e dei cambiamenti nello stoccaggio delle acque terrestri. Non solo: oltre all’innalzamento del livello del mare, lo scioglimento dei ghiacciai rappresenta una perdita significativa di risorse d’acqua dolce a livello regionale. I ghiacciai sono infatti risorse d’acqua dolce vitali, soprattutto per le comunità locali dell’Asia centrale e delle Ande centrali, dove i ghiacciai dominano il deflusso durante le stagioni calde e secche.
«Per mettere le cose in prospettiva», continua Zemp, «le 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio persi ogni anno equivalgono a quanto l’intera popolazione globale consuma in 30 anni, ipotizzando tre litri a persona al giorno».
Insomma, un quadro allarmante e pubblicato puntuale come una sentenza nell’Anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai e del Decennio di azione per le scienze criosferiche (2025-2034) indetti dalle Nazioni Unite. Aggiungetelo – se non era già presente – alla lista delle conseguenze disastrose del cambiamento climatico in atto, probabilmente fra quelle irreversibili. E, se ve lo state chiedendo, sì, è il caso di iniziare a preoccuparsi.
Per saperne di più:
- Leggi su Nature l’articolo “Community estimate of global glacier mass changes from 2000 to 2023“, The Glambie Team
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