RISOLTO UN ENIGMA SUL QUALE CI SI INTERROGAVA DA DECENNI

Così le onde di Alfvén spingono il vento solare

Approfittando dei dati raccolti durante un raro allineamento fra due sonde solari spaziali – Parker Solar Probe della Nasa e Solar Orbiter dell’Esa – è stato possibile dimostrare come un particolare tipo di onde presenti nel plasma – le onde di Alfvén – riesca ad accelerare e riscaldare il flusso di particelle cariche in uscita dalla corona solare. Lo studio è stato pubblicato oggi su Science

GRAZIE ALL’INTERVENTO DELLA MATERIA OSCURA

Buchi neri supermassicci a collasso diretto

La materia oscura potrebbe aver contribuito alla formazione dei buchi neri supermassicci osservati dal telescopio spaziale James Webb nell’universo primordiale. In particolare, le radiazioni prodotte dal decadimento della materia oscura sarebbero in grado di mantenere l’idrogeno gassoso a una temperatura tale da condensare direttamente in buchi neri supermassicci. I dettagli su Physical Review Letters

STUDIO PUBBLICATO SU APJ LETTERS

Quando la stella collapsar, c’è l’onda gravitazionale

Onde gravitazionali generate dalle collapsar, stelle molto massicce che collassano dopo aver esaurito il combustibile di fusione nucleare, potrebbero scuotere a sufficienza i bracci degli interferometri per onde gravitazionali come Ligo e Virgo ed essere rilevate. Secondo le simulazioni, si tratterebbe, ad oggi, dell’unica sorgente singola di onde gravitazionali che la tecnologia è in grado di rilevare

È LA PRIMA INDAGINE SPETTROSCOPICA PROFONDA DELL’AMMASSO

Giovani astri negli abissi polverosi di Perseo

L’immagine di Ngc 1333 acquisita da Jwst mostra una nebulosa composta da gas e polvere ed è disseminata di stelle grandi e luminose – tutte contraddistinte dalle sei caratteristiche “punte” dovute all’ottica del telescopio – e di piccole stelle puntiformi incastonate nelle nubi. È una formazione molto giovane, e offre dunque l’opportunità di studiare stelle come il nostro Sole nelle loro fasi nascenti

IL SUCCESSO DEL TEST INAUGURA UNA NUOVA FINESTRA PER STUDIARE I BUCHI NERI

Risoluzione senza precedenti per Eht

Nel corso di un esperimento pilota condotto osservando la luce a 0,87 mm – dunque a una lunghezza d’onda più corta rispetto a quanto fatto in passato – la Collaborazione Event Horizon Telescope è riuscita a raggiungere la risoluzione record di 19 microarcosecondi, la migliore mai ottenuta avvalendosi solo di telescopi sulla superficie della Terra

LO STUDIO È STATO PUBBLICATO SU NATURE

Nuclei esotici d’antimateria, ecco i più massicci

Analizzando oltre sei miliardi di eventi prodotti dalla collisione tra ioni pesanti al Relativistic Heavy Ion Collider (Rhic) del Brookhaven National Laboratory (Usa), i fisici della Star Collaboration hanno rilevato circa sedici particelle di anti-iperidrogeno-4: si tratta dei nuclei esotici di antimateria più massicci a oggi conosciuti

OGGETTI MOLTO RARI, SI ACCOMPAGNANO A STELLE DI GRANDE MASSA

Le stelle Wolf-Rayet non brillano da sole

Da un’analisi ai raggi X condotta con il telescopio spaziale Chandra sulla popolazione di stelle di Wolf-Rayet dell’ammasso stellare supermassiccio Westerlund 1 è emerso che più del 90 per cento, se non tutte, sono in sistemi binari o multipli. Lo studio, in corso di pubblicazione su Astronomy & Astrophysics, è guidato da Konstantina Anastasopoulou dell’Inaf di Palermo