LO STUDIO È STATO PUBBLICATO SU NATURE

Nuclei esotici d’antimateria, ecco i più massicci

Analizzando oltre sei miliardi di eventi prodotti dalla collisione tra ioni pesanti al Relativistic Heavy Ion Collider (Rhic) del Brookhaven National Laboratory (Usa), i fisici della Star Collaboration hanno rilevato circa sedici particelle di anti-iperidrogeno-4: si tratta dei nuclei esotici di antimateria più massicci a oggi conosciuti

OGGETTI MOLTO RARI, SI ACCOMPAGNANO A STELLE DI GRANDE MASSA

Le stelle Wolf-Rayet non brillano da sole

Da un’analisi ai raggi X condotta con il telescopio spaziale Chandra sulla popolazione di stelle di Wolf-Rayet dell’ammasso stellare supermassiccio Westerlund 1 è emerso che più del 90 per cento, se non tutte, sono in sistemi binari o multipli. Lo studio, in corso di pubblicazione su Astronomy & Astrophysics, è guidato da Konstantina Anastasopoulou dell’Inaf di Palermo

LO STUDIO È USCITO QUESTA SETTIMANA SU THE ASTROPHYSICAL JOURNAL

La Stella Polare è a pois

Un gruppo di astronomi guidati da Nancy Evans dello Smithsonian Astrophysical Observatory ha osservato la superficie della Stella Polare, rivelando numerose macchie. Le immagini sono state ottenute utilizzando il Chara Array. Le stesse osservazioni hanno consentito, a partire dal moto di una stella compagna, di determinare la massa della Stella Polare, che risulterebbe più luminosa rispetto a quanto predetto dai modelli

UN PASSO VERSO L’ESPLORAZIONE SPAZIALE SOSTENIBILE

Rientro controllato del pioniere Cluster

L’8 settembre 2024 il primo dei quattro satelliti della missione europea Cluster rientrerà nell’atmosfera terrestre in modo “mirato” sopra l’area disabitata dell’Oceano Pacifico meridionale. Con questo rientro unico nel suo genere, l’Esa consacra Cluster da pioniere del monitoraggio meteorologico spaziale a pioniere della mitigazione dei detriti spaziali, due elementi chiave negli obiettivi di sicurezza spaziale europea

LO STRUMENTO ITALIANO FUNZIONA ALLA PERFEZIONE

Luna e Terra in posa per Janus durante il flyby

Nelle immagini preliminari – oltre quattrocento – raccolte dalla camera ottica a bordo della sonda Juice dell’Agenzia spaziale europea, crateri e paesaggi lunari, le isole degli arcipelaghi delle Hawaii e delle Filippine e immensi banchi di nuvole sull’Oceano Pacifico

IL VOLUME POTREBBE ESSERE FINO A DIECI VOLTE SUPERIORE RISPETTO AL PREVISTO

Tutta l’acqua delle super-Terre

La maggior parte dell’acqua di un esopianeta non si trova sulla superficie, ma è nascosta nelle profondità del suo interno. Ciò influisce sulla sua potenziale abitabilità, come dimostrano i calcoli di un gruppo del Politecnico di Zurigo e dell’Università di Princeton. Secondo lo studio, il volume potenziale di acqua sugli esopianeti è stato finora enormemente sottostimato. Tutti i dettagli su Nature Astronomy

DETERMINATA LA NATURA DELL’ASTEROIDE DI CHICXULUB

Dall’esterno con furore

La composizione isotopica del rutenio nello strato K-Pg e il confronto con quella di meteoriti di diversa tipologia conferma che l’asteroide che 66 milioni di anni fa ha creato il cratere di Chicxulub, causando l’ultima grande estinzione di massa, era di tipo carbonaceo, dunque con probabile origine nel Sistema solare esterno. Inoltre, sempre grazie al rutenio, è stato possibile escludere che le eruzioni vulcaniche dei Trappi del Deccan abbiano avuto un ruolo nell’estinzione