LO STUDIO È PUBBLICATO SU NATURE ASTRONOMY

L’evoluzione del sistema planetario Trappist-1

Quattro astronomi, di cui due italiani, hanno sviluppato un modello per spiegare le orbite dei pianeti di Trappist-1, un sistema planetario tra i più noti, a soli 40 anni luce dalla Terra. Il sistema di Trappist-1 ospita sette pianeti e le orbite di quelli più interni non rispettano uno dei rapporti di risonanza più comuni, il 3:2. Ora i ricercatori sono riusciti a verificare le loro ipotesi e a giustificare la distribuzione osservata

STUDIO PUBBLICATO SU SCIENCE ADVANCES

All’origine dei meteoriti marziani giunti sulla Terra

La maggior parte dei circa duecento meteoriti marziani giunti sulla Terra proviene da cinque crateri da impatto in due regioni vulcaniche del Pianeta rosso chiamate Tharsis ed Elysium. Una scoperta che permette di raggruppare queste rocce extraterrestri in base alla loro storia e di indagare a fondo la geologia del luogo da cui provengono

PROSSIMA TAPPA VENERE

Juice ha compiuto con successo il flyby Luna-Terra

È una manovra gravitazionale mai tentata prima nella storia dell’esplorazione del Sistema solare, quella completata la notte scorsa dalla sonda Juice dell’Esa: uno “slalom“ fra la Luna e la Terra, sorvolando i due corpi celesti lungo una traiettoria calibrata al millimetro per poter proseguire il suo viaggio come previsto, risparmiando circa 100-150 kg di preziosissimo carburante. Ed è stata anche l’occasione per un test in volo della strumentazione scientifica

CAMBIAMENTI ATMOSFERICI SENZA PRECEDENTI DURANTE LA TEMPESTA DI MAGGIO

Implicazioni della supertempesta di Gannon

Due articoli usciti su Geophysical Research Letters riportano i cambiamenti atmosferici avvenuti durante la tempesta geomagnetica di maggio, analizzando cosa potrebbero comportare le anomalie di temperatura, composizione atmosferica, posizione e diffusione delle particelle per i satelliti e il Gps. Questo per cercare di costruire modelli per prevederne l’impatto, in vista nel massimo solare previsto per il 2025

PROCESSO CINQUEMILA VOLTE PIÙ EFFICIENTE DI QUELLI PROPOSTI IN PRECEDENZA

Terraformare Marte con nanoparticelle ad hoc

Un nuovo metodo che utilizza particelle di polvere ingegnerizzate e rilasciate in atmosfera, messo a punto da ricercatori della Northwestern University e dell’Università di Chicago e riportato su Science Advances, potrebbe consentire di riscaldare il Pianeta rosso attraverso un effetto serra artificiale fino a raggiungere temperature adatte alla vita microbica: un primo passo per rendere Marte abitabile

A 350 MILIONI DI ANNI LUCE DA NOI

La chioma di Berenice legata dalla materia oscura

La Dark Energy Camera cattura l’ammasso della Chioma, un ammasso di galassie che prende il nome dai capelli di un’antica regina e che è stato fonte di ispirazione per la teoria della materia oscura: fu l’astronomo Fritz Zwicky a ipotizzarne per primo l’esistenza, nel 1937, notando che le galassie dell’ammasso sembrava risentissero di un’attrazione gravitazionale non giustificabile con la sola materia visibile

I BRILLAMENTI STELLARI SONO TROPPO BLU

Stelle a flare più letali del previsto

Rianalizzando i dati del telescopio ultravioletto Galex della Nasa, si è scoperto che i brillamenti stellari emettono molta più energia nell’ultravioletto lontano di quanto si potesse sospettare. Questa scoperta, la cui causa resta poco chiara, ha conseguenze dirette sull’abitabilità degli esopianeti in orbita attorno alle nane rosse, che appartengono alla categoria delle “stelle a flare”