COSA ACCADREBBE SE 2024 YR4 COLPISSE REALMENTE LA LUNA?

Asteroide 2024 YR4: l’impatto dei cloni

La probabilità che nel 2032 l’asteroide 2024 YR4 colpisca la Terra è caduta a zero, ma resta una probabilità di circa il 4 per cento che possa colpire la Luna. Se accadesse, una parte degli ejecta espulsi dal cratere da impatto potrebbe finire sulla Terra. Aumenterebbe il rischio di collisione per i satelliti in orbita terrestre, ma senza conseguenze catastrofiche. Nessun rischio invece per la Terra: l’atmosfera eliminerebbe qualsiasi meteoroide che dovesse arrivare dalla Luna

IMMAGINE DIFFUSA DALL’ESA IL 26 GIUGNO

L’arte del vento su Marte

La sonda Mars Express dell’Esa ha osservato Arcadia Planitia, una pianura marziana punteggiata da piccoli vortici di polvere e sfumature terrose. Il paesaggio mostra antiche colate laviche e possibili depositi di ghiaccio sotto la superficie, rendendo questa zona particolarmente interessante per future esplorazioni

TUTTI I DETTAGLI SU MONTHLY NOTICES OF THE ROYAL ASTRONOMICAL SOCIETY

Scoperta galassia fossile a tre miliardi di anni luce

Grazie a osservazioni ad altissima risoluzione con il Large Binocular Telescope in Arizona, un team guidato dall’Istituto nazionale di astrofisica ha confermato l’esistenza di una galassia rimasta praticamente immutata per circa sette miliardi di anni: un autentico fossile cosmico che permette di studiare la formazione delle prime galassie nella storia dell’universo

CON UNA MASSA PARI A CIRCA CENTO MASSE TERRESTRI

Un possibile esopianeta tutto per Webb

Il telescopio spaziale James Webb ha rilevato una debole sorgente infrarossa nel disco di detriti attorno alla stella Twa 7, compatibile con la presenza di un pianeta giovane, freddo e con una massa simile a quella di Saturno. Se confermata, questa osservazione sarebbe la prima immagine diretta di un esopianeta del Jwst. Tutti i dettagli su Nature

INDIVIDUATO UN SITO STRATEGICO PER ESPLORAZIONI ROBOTICHE E UMANE

Su Marte, un buon punto da cui partire

Identificato ghiaccio d’acqua a pochi decimetri dalla superficie marziana in un’area ideale per future missioni umane. Analizzando forme periglaciali e crateri recenti, è stato possibile confermare la presenza attuale di ghiaccio. Questo potrebbe preservare tracce di vita e facilitare l’accesso all’acqua. Abbiamo intervistato la geologa planetaria Erica Luzzi, prima autrice dello studio

GHIACCIO A MENO DI UN METRO DI PROFONDITÀ

Sorgenti d’acqua per futuri esploratori marziani

Rinvenute evidenze geomorfologiche della presenza passata – e forse attuale – di ghiaccio superficiale nella regione settentrionale di Amazonis Planitia. Sono state realizzate mappe geomorfologiche dettagliate di tre potenziali siti di atterraggio, con l’obiettivo di supportare future missioni umane e promuovere l’utilizzo delle risorse in situ. Tutti i dettagli sul Journal of Geophysical Research: Planets

ANALIZZATI QUINDICI ANNI DI DATI DELL’OSSERVATORIO PIERRE AUGER

L’enigma che viene dall’Antartide

Negli ultimi anni, insoliti segnali radio rilevati sopra il ghiaccio antartico hanno attirato l’interesse scientifico mondiale. Captati dall’esperimento Anita, i segnali sembrano indicare un comportamento di neutrini ultra-energetici che sfida le leggi della fisica. Abbiamo intervistato Denise Boncioli e Francesco Salamida dell’Università dell’Aquila, co-autori dello studio pubblicato su Physical Review Letters