Morire con discrezione: da stella a buco nero
Gli astrofisici dell’Università di Copenaghen stanno contribuendo a spiegare un misterioso fenomeno per cui alcune stelle scompaiono improvvisamente dal cielo notturno. Lo studio di un insolito sistema stellare binario ha dimostrato in modo convincente che le stelle massicce possono collassare completamente e diventare buchi neri senza l’esplosione di una supernova. L’articolo su Physical Review Letters
Bolide nell’Atlantico, forse di natura cometaria
Il 18 maggio 2024 alle 22:47 Utc un brillante fireball è stato visto e ripreso da centinaia di persone fra Spagna e Portogallo. Con i dati di origine militare resi pubblici del Cneos della Nasa è possibile fare una stima dell’orbita per ottenere informazioni sull’origine del meteoroide, il cui radiante si colloca fra le costellazioni dello Scorpione e del Serpente. Ecco che cosa abbiamo trovato
Galassie, stelle, ammassi: novità da Euclid
Cinque nuove spettacolari immagini del telescopio spaziale europeo Euclid rivelano molti nuovi dettagli sulle strutture e le dinamiche del nostro universo. Molta Italia in questa missione con i contributi dell’Agenzia spaziale italiana, dell’Istituto nazionale di astrofisica, dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e di diverse università italiane
L’Asse sistino al tempo del lunistizio
L’Asse sistino, voluto da Papa Sisto V per collegare le principali basiliche – tra cui Santa Maria Maggiore, dove è sepolto – e consentire un comodo pellegrinaggio tra le strade dell’Urbe, è uno dei più famosi rettilinei di Roma. Un nuovo assetto urbano nel quale è possibile che la Luna abbia giocato un ruolo da protagonista
Se il campo magnetico del Sole fosse superficiale
Contrariamente a quanto ritenuto finora, il campo magnetico solare potrebbe derivare da instabilità che si formano negli strati più esterni del Sole, e non in profondità. È quanto emerge da nuove simulazioni tridimensionali del plasma che compone i diversi strati della nostra stella. Il risultato è stato pubblicato oggi su Nature, e se confermato potrebbe aiutare a prevedere le tempeste solari
Prevedere il vento solare con le onde magnetiche
Utilizzando dati raccolti con la missione Hinode e il telescopio Dst, un gruppo di ricerca guidato da Inaf e Asi ha scoperto che attraverso l’osservazione dei moti e delle riflessioni di un particolare tipo di onde magnetiche che si propagano negli strati più esterni dell’atmosfera del Sole è possibile risalire alle regioni da cui si è originato il vento solare, migliorando così le informazioni sul suo percorso nello spazio